di Marco Spagnoli
Cosa significa andare nello Spazio? A quale tipo di preparazione ci si deve sottoporre per essere pronti a vivere laddove (pochi) altri sono stati, mettendo tempo, impegno, fatica fisica e mentale? Ma soprattutto, “perché?”. Perché la pulsione verso le stelle diventa qualcosa di necessario e, perfino, ineluttabile per alcune persone come l’astronauta italiano Paolo Nespoli alla sua terza missione?
A queste domande prova a rispondere Expedition, il documentario che la regista e produttrice Alessandra Bonavina ha dedicato a Nespoli ed alla sua preparazione sul piano fisico, tecnico e scientifico, ma anche psicologico e – forse – ‘spirituale’ nell’accezione, ovviamente, più personale e laica possibile.
Un film dalla vocazione spettacolare, che sfrutta le notevoli qualità in termini di carisma e comunicazione di Nespoli per rendere Expedition un piccolo biopic sui generis su se stesso e sulla sua determinazione ad andare oltre.
Il documentario celebra la costanza e la coerenza nel volere portare avanti una serie di esperimenti scientifici di primo piano e – a dire il vero – anche con la consapevolezza da parte del sessantenne astronauta lombardo, di fare un po’ da ‘cavia’.
Divulgativo al punto giusto, ma anche di intrattenimento e soprattutto molto interessante, Expedition consente al pubblico di entrare all’interno del racconto dello spazio e – soprattutto – di riuscire a capire che cosa implica, da tutti i punti di vista, una missione nello spazio sulla Stazione Spaziale Internazionale e quali caratteristiche devono avere gli astronauti per riuscire a compiere la loro missione di ricerca scientifica nel migliore dei modi possibile.
Astronauta, scienziato, ricercatore, divulgatore, comunicatore e – perfino – intrattenitore il Paolo Nespoli di Expedition è un uomo che suscita una grande ammirazione per la sua capacità di guardare al suo lavoro e alla sua esperienza in maniera chiara e piena di una pacata passione.
Un film importante per la storia dello spazio italiano, perché contribuisce in maniera significativa a fare conoscere e – non meno rilevante – a tramandare ai posteri la determinazione e la fatica per riuscire a conoscere i misteri dell’universo e della vita nella nostra epoca. Un documentario che è soprattutto un documento da non perdere.