Appuntamento al 21 dicembre alle ore 05:48 del mattino in Italia quando la sonda Juno della Nasa sfreccerà a soli 5 chilometri dalle nuvole gioviane a una velocità di 207,287 km orari. Quel giorno Juno taglierà il traguardo del suo 16° passaggio ravvicinato– flyby- entrando ufficialmente nella seconda parte della missione, prolungata dalla Nasa fino al 2022.
Impegnata nello studio delle origini e dell’evoluzione del gigante gassoso, tra i principali obiettivi della missione l’analisi della struttura interna, della magnetosfera e la caratterizzazione delle aurore boreali , Juno ospita, tra i diversi strumenti scientifici, anche la JunoCam: «Le nostre sequenze time-lapse dei poli ci permettono di studiare le dinamiche dei cicloni circumpolari di Giove e studiare la struttura della Grande Macchia Rossa e la sua interazione con l’ambiente circostante». Commenta Candy Hansen, co-investigatore di Juno presso il Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona.
La missione è aperta ai citizen scientists che hanno elaborato spettacolari immagini grazie al sito web dedicato. Come quelle realizzate da Gerald Eichstädt e Seán Doran nella quale rendono visibili i fili di foschia arancione di un disturbo tropicale a sud della Grande Macchia Rossa mentre la seconda foto, dello scorso 6 settembre al quindicesimo flyby, è stata elaborata da Björn Jónsson e cattura i cicloni gioviani .
Lanciata da cape Canaveral- Florida- il 5 agosto 2011 la sonda Juno della Nasa ha raggiunto Giove il 5 luglio 2016. L’Italia ha un ruolo di primo piano con due strumenti realizzati grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana: Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper) uno spettrometro che ottiene immagini ed informazioni spettrali nell’infrarosso attraverso l’uso di un doppio piano focale, realizzato grazie al contributo scientifico dell’INAF e KaT (Ka-Band Translator), lo strumento di radioscienza che ha il compito di determinare la struttura interna del pianeta attraverso la misura del suo campo di gravità, realizzato grazie all’Università La Sapienza e alla società Leonardo.