Prova su strada riuscita per il prototipo del rover di ExoMars 2020. Charlie, questo è il nome dato dal team al veicolo, è stato trasportato nel deserto di Tabernas in Spagna, per una serie di test che hanno coinvolto il radar, lo strumento per la realizzazione delle immagini e il trapano costruito in Italia. Quest’ultimo, perforerà la superficie alla ricerca di tracce di vita, passata o presente, nel sottosuolo di Marte, fino a due metri di profondità. La simulazione denominata Exofit, è destinata a replicare in un ambiente simile a quello marziano, le condizioni che il rover si troverà ad affrontare.

Charlie, durante i 10 giorni di prove, è stato controllato da remoto dal Centro di Controllo di Harwell nel Regno Unito, a circa 1000 chilometri di distanza dal deserto spagnolo. Per la missione del 2020,il centro responsabile  del controllo del rover sarà ubicato nel centro Altec di Torino che fornirà supporto remoto durante la fasi di lancio,  quella orbitale iniziale e di crociera interplanetaria.  Il corretto funzionamento a distanza, è una condizione necessarie per la riuscita della missione, a causa delle limitate possibilità di comunicazione Terra-Marte che gli scienziati dovranno fronteggiare.

Charlie si è dimostrato all’altezza del compito e nonostante alcuni problemi tecnici dovuti alle piogge che hanno ritardato alcune operazioni, è riuscito a terminare le attività in programma. I test di Charlie non si concludono qui, il rover infatti è atteso a febbraio  nel deserto di Atacama in Cile, un luogo che ha molto in comune con l’ambiente di Marte. Qui, il rover beneficerà di un clima estremamente secco e di un terreno roccioso che metteranno alla prova i suoi strumenti, in attesa della partenza in programma per il 2020.