Grandi manovre per le galassie del Gruppo Locale, l’ensemble che ospita anche la Via Lattea. Secondo un team di astronomi dell’Università di Durham, lo scenario che prospetta una fusione tra la nostra galassia e quella di Andromeda potrebbe essere sconvolto da una circostanza inaspettata: una collisione tra la Grande Nube di Magellano (in alto, in un’immagine del telescopio Spitzer della Nasa) e la Via Lattea, che dovrebbe avvenire prima – in termini astronomici – dell’evento già previsto. La ricerca, basata su simulazioni effettuate con il programma Eagle (Evolution and Assembly of GaLaxies and their Environments), è stata pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (articolo: “The aftermath of the Great Collision between our Galaxy and the Large Magellanic Cloud”).
Secondo il gruppo di lavoro, il ‘tamponamento’ tra la Via Lattea e la Grande Nube di Magellano dovrebbe verificarsi in un lasso di tempo di due miliardi di anni, quindi con un notevole anticipo rispetto agli otto miliardi di anni previsti per la fusione Via Lattea-Andromeda. In genere, le galassie-satellite orbitano intorno alla loro ‘collega’ di riferimento per numerosi miliardi di anni, conducendo una vita piuttosto tranquilla. Tuttavia, questa routine pacata di tanto in tanto può essere interrotta da fenomeni che portano questo tipo di galassie a collassare verso il loro centro, entrare in collisione ed essere poi divorate dalla loro ospite. Fino ad ora, gli studiosi erano convinti che la Grande Nube di Magellano – situata a circa 163mila anni luce dalla Via Lattea – avrebbe continuato ad orbitare serenamente per molti miliardi di anni e semmai, dato che si muove in fretta, avrebbe potuto eventualmente sottrarsi alla forza gravitazionale della nostra galassia.
Recenti misurazioni, però, hanno messo in luce che la Nube ha una quantità di materia oscura pari al doppio di quanto ritenuto in precedenza; data l’ampiezza della sua massa, la galassia sta perdendo rapidamente energia ed è condannata ad entrare in collisione con la Via Lattea. Un evento di questa portata, secondo gli autori della ricerca, non mancherà di portare scompiglio alla nostra galassia, il cui buco nero potrebbe agitarsi con la produzione di getti ad alta energia. Gli astronomi ritengono che un subbuglio del genere non dovrebbe coinvolgere il Sistema Solare, anche se c’è una probabilità molto remota che il nostro sistema planetario possa essere scagliato nello spazio. In ogni caso, questo genere di interazioni tra galassie rientra nei processi di evoluzione che caratterizzano l’Universo, anche in maniera violenta.