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Resilience sta orbitando attorno alla Luna. Dopo quasi due mesi passati nello spazio profondo, il lander privato giapponese ha acceso il motore principale per circa nove minuti, mentre si trovava in posizione retrograda, rallentando quanto basta per inserirsi in un’orbita lunare. Lo ha annunciato l’azienda produttrice ispace con un comunicato ufficiale uscito in queste ore.
Si tratta della settima tappa della missione Hakuto-R Mission 2, che culminerà il mese prossimo con il tentativo di atterraggio sul nostro satellite. L’operazione si è svolta sotto la direzione del centro di controllo di Nihonbashi, situato vicino Tokyo, e rappresenta la manovra più lunga eseguita dal lander dall’inizio della missione.

Dopo aver lasciato la Terra a bordo di un vettore Falcon 9 di SpaceX (condividendo il vano di carico con il lander Blue Ghost di Firefly Aerospace), Resilience ha raggiunto la Luna percorrendo una rotta particolare, che le ha permesso di sfruttare la gravità della Terra, della Luna e del Sole per minimizzare il più possibile i consumi di carburante. Questo tragitto, denominato ‘a bassa energia’, ha però allungato molto i tempi di percorrenza: il viaggio è infatti durato quattro mesi invece dei circa tre giorni normalmente impiegati nei trasferimenti diretti tra la Terra e Luna.
La rotta ha incluso un sorvolo ravvicinato con la Luna, avvenuto nel febbraio scorso a una distanza di 8.400 chilometri, in cui si sono testati i sistemi di propulsione, controllo e navigazione. Inoltre, il viaggio ha previsto un allontanamento significativo nello spazio profondo, che ha spinto il lander fino a una distanza di 1,1 milioni di chilometri dalla Terra. L’atterraggio è previsto per i primi giorni del mese prossimo. Al momento, Resilience è impegnata a mantenere un’orbita stabile.
Il sito scelto per il touchdown si trova vicino al punto centrale del Mare Frigoris, all’estremo nord della Luna, in prossimità del polo. L’azienda tiene comunque in considerazione altri tre possibili siti alternativi, nel caso si dovessero presentare problemi con quello prescelto.

Il micro rover lunare Tenacious, progettato e realizzato da Ispace Europe con i fondi di Esa e agenzia spaziale del Lussemburgo, Lsa. Crediti: Ispace

Il micro rover lunare Tenacious, progettato e realizzato da Ispace Europe con i fondi di Esa e agenzia spaziale del Lussemburgo, Lsa. Crediti: Ispace

Resilience trasporta con sé alcuni strumenti, che verranno testati direttamente in situ per conto di clienti commerciali.
Tra questi spicca il micro rover Tenacious, realizzato in fibra di carbonio e plastiche. Il robot è in grado di esplorare, fare foto e raccogliere regolite.
Oltre a questo, c’è un sistema autonomo per coltivare alghe destinate alla produzione di cibo, un elettrolizzatore per l’acqua e un misuratore di radiazioni provenienti dallo spazio profondo.
A bordo sono anche presenti Moonhouse, un modellino di un cottage realizzato dall’artista svedese Mikael Genberg, e un memory disk dell’Unesco, contenente dati sulla diversità culturale e linguistica dell’umanità, più le foto di cento quadri realizzati da pittori di diversa estrazione ed epoca.

ispace nei prossimi anni punta a diventare un attore di riferimento nel mercato del trasporto di carichi da e verso il nostro satellite. Questo è il suo secondo tentativo di atterraggio sulla Luna: nell’aprile del 2023 aveva già provato ad allunare con il lander Hakuto-R, ma in quell’occasione il controllo missione perse di colpo il collegamento con la sonda robotica, pochi metri prima del contatto con il suolo. Il lander, dato inizialmente per disperso, si era distrutto nell’impatto. Il luogo dell’incidente venne poi individuato dal Lunar Reconaissance Orbiter della Nasa. Le cause rimasero a lungo incomprensibili, dopo approfondite indagini l’azienda attribuì il fallimento a un errore nel software.

Oltre ad essere impegnata in questo secondo tentativo, l’azienda giapponese sta già lavorando al lander successivo, attualmente in fase di costruzione negli Stati Uniti per conto della Draper, azienda no-profit che si occupa di design e soluzioni tecnologiche.
Inoltre, ispace è stata scelta dall’agenzia spaziale giapponese Jaxa, insieme ad altre aziende, per sviluppare un piccolo orbiter lunare in grado di mappare dallo spazio i depositi di ghiaccio d’acqua presenti sul satellite.
Il progetto è finanziato dal Fondo di Strategia Spaziale nazionale e coordinato dall’Istituto delle Scienze di Tokyo. Nello specifico, ispace si occuperà dello sviluppo della sonda, del lancio e delle operazioni che svolgerà una volta in orbita.

 

Immagine: Ricostruzione artistica del lander Resilience in orbita lunare
Crediti: iSpace