In viaggio dal 16 ottobre 2021, si appresta a festeggiare la Pasqua in compagnia di un piccolo corpo celeste: la sonda Lucy della Nasa sperimenterà il 20 aprile prossimo un incontro ravvicinato con Donaldjohanson, asteroide della Fascia principale. L’evento rappresenta una vera e propria prova generale del compito che la sonda dovrà svolgere nel prossimo decennio, ossia studiare per la prima volta gli asteroidi troiani, e sarà per Lucy il suo secondo incontro con un asteroide, dopo quello avvenuto il 1° novembre 2023 con Dinkinesh e il suo piccolo satellite naturale Selam, appartenenti anch’essi alla Fascia principale.
Lucy si avvicinerà a Donaldjohanson alle 19:51 (ora italiana) di domenica prossima, a una distanza di 960 chilometri; prima di giungere alla fase di massimo avvicinamento, la sonda si orienterà per tracciare l’asteroide e sospenderà le comunicazioni con il suo segmento di terra, ruotando in maniera autonoma per avere sempre in vista il corpo celeste. Durante queste manovre, Lucy sarà impegnata in una complessa sequenza di osservazioni in cui i suoi tre strumenti funzioneranno in maniera molto simile a quanto avverrà quando la sonda raggiungerà i troiani.
Nello specifico, i troiani sono asteroidi che condividono la stessa orbita di un pianeta, ma senza il rischio di impatti perché orbitano intorno agli stabili punti lagrangiani L4 e L5. I pianeti per i quali sono noti questi compagni di viaggio sono Giove, Marte e Nettuno; in tempi recenti anche la Terra si è aggiunta a questo gruppo, dato che nell’ottobre 2010 fa è stato scoperto 2010 TK7, l’unico troiano che la accompagna.
Dopo aver effettuato le osservazioni, Lucy distoglierà lo sguardo da Donaldjohanson – prima del massimo avvicinamento – per proteggere la sua suite di strumenti dall’intenso irraggiamento solare. Il collegamento con la Terra potrà riprendere circa un’ora dopo l’incontro e, dopo averne verificato lo stato di salute, il team della missione chiederà alla sonda di inviare i dati acquisiti, un’operazione che si concluderà dopo qualche giorno.
Donaldjohanson è un frammento roccioso derivante da una collisione avvenuta 150 milioni di anni fa ed è stato così chiamato in onore dell’antropologo americano Donald Johanson, uno degli scopritori dell’ominide Lucy, cui la sonda Nasa deve il suo nome. «Ogni asteroide ha una storia diversa da raccontare – ha commentato Tom Statler della Nasa, program scientist della missione – E questi racconti si intrecciano per dipingere la storia del Sistema Solare».
In alto: rappresentazione della sonda Lucy (Crediti: Nasa)