La sonda Lucy della Nasa lo ha fotografato lungo il suo viaggio verso gli asteroidi troiani di Giove. Un collaudo, a meno di due anni dal lancio, che prevede il tracciamento di piccoli corpi mentre viaggia a 16mila chilometri orari. Il 1° novembre, dopo un percorso di 79 milioni di chilometri, la sonda ha incontrato il suo primo obiettivo, l’asteroide Dinkinesh. Ma non solo: dietro al corpo principale di quasi 800 metri, ne è apparso uno più piccolo di circa 220 metri.

Il 27 novembre 2023, l’Unione Astronomica Internazionale (Uai) ha approvato ufficialmente il nome ‘Selam’, che significa ‘pace’ in lingua etiope, per la luna di Dinkinesh, che poi si è scoperto essere il primo satellite binario a contatto mai osservato.

La sonda Lucy prende il nome dalla canzone dei Beatles ‘Lucy in the sky with diamonds’ che ascoltavano gli archeologi quando nel 1974 scoprirono in Etiopia i resti dell’australopiteco che ha più di 3 milioni di anni. Lucy in lingua etiope è conosciuta con il nome Dinkinesh che significa “sei meravigliosa”. La sonda della Nasa è stata quindi intitolata al primate che si ritiene aver dato origine all’Uomo, poiché la missione, a sua volta, è dedicata alle origini del Sistema Solare.

«Dinkinesh è il nome etiope del fossile soprannominato ‘Lucy’ – afferma Raphael Marshall dell’Osservatorio di Nizza in Francia, tra i primi ricercatori a indicare Dinkinesh come potenziale bersaglio della missione Lucy – Sembrava appropriato dare al suo satellite un nome in onore di un altro fossile che a volte viene chiamato il ‘bambino’ di Lucy». Il fossile Selam, infatti, scoperto nel 2000, anch’esso in Etiopia, apparteneva a una bambina di 3 anni della stessa specie di Lucy, vissuta però più di 100mila anni prima.

Durante il sorvolo, gli strumenti di Lucy hanno scansionato la superficie degli asteroidi rilevandone la composizione e la temperatura. «Per assemblare le immagini finali, dobbiamo tenere conto del movimento della navicella spaziale, ma le accurate informazioni di puntamento di Lucy lo rendono possibile» ha detto Amy Simon del Goddard Space Flight Center della Nasa.

Intanto, gli strumenti e le tecniche perfezionati con i dati di questo incontro aiuteranno i ricercatori a prepararsi per gli obiettivi principali della missione: gli asteroidi troiani di Giove che Lucy raggiungerà nel 2027, mai esplorati prima.