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Superano ogni aspettativa i ritrovamenti di Perseverance sul bordo del cratere Jezero su Marte: il team scientifico del rover Nasa sta analizzando strati rocciosi recentemente individuati, ognuno dei quali può scrivere una nuova pagina di storia marziana.

Studiare rocce e affioramenti, infatti, aiuta gli scienziati a comprendere l’evoluzione e il potenziale di abitabilità passata o presente del pianeta. Da quando è atterrato nel cratere Jezero nel febbraio 2021, Perseverance ha completato quattro campagne scientifiche e il 12 dicembre 2024 è giunto sul bordo della cavità, con l’obiettivo di visitare fino a quattro siti di interesse geologico.

Dallo scorso gennaio, il rover ha perforato cinque massi in quest’area, ha raccolto e sigillato tre campioni ed esaminato numerosi affioramenti. Successivamente, ha anche eseguito analisi ravvicinate di sette rocce e ne ha colpite 83 con un laser per studiarne la composizione. Perseverance ha raggiunto così il suo record nelle attività di raccolta da quando si trova sul pianeta.

«Durante le precedenti campagne scientifiche a Jezero, potevano passare diversi mesi prima di trovare una roccia significativamente diversa dall’ultima campionata. Ma qui sul bordo del cratere, ci sono nuove e intriganti rocce ovunque il rover si giri. È stato tutto ciò che speravamo e anche di più», ha dichiarato Katie Stack Morgan, scienziata del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, che ha costruito e gestisce le operazioni del rover. Questo perché il bordo occidentale del cratere Jezero contiene tonnellate di rocce frammentate, che sono state espulse dalla loro ‘casa’ sotterranea miliardi di anni fa da uno o più impatti meteorici, incluso forse quello che ha prodotto la cavità stessa.

Tra le scoperte più rilevanti c’è la presenza di rocce ignee cristallizzate dal magma e minerali serpentini, che su Marte potrebbero aver interagito con l’acqua in modi simili a quanto avviene sulla Terra. Il team scientifico è soddisfatto dei materiali rinvenuti e continua a valutare nuovi luoghi per prelevare ulteriori campioni, che, inseriti in appositi contenitori, saranno depositati sul suolo marziano e poi recuperati e portati sulla Terra per un’analisi approfondita, come previsto dalla futura missione Mars Sample Return, ideata da Nasa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea.

La missione Mars 2020 Perseverance è la prima missione a raccogliere e conservare campioni di roccia e regolite marziana cercando vita microbica antica, e rappresenta un passo in avanti significativo non solo nella ricerca sull’astrobiologia e sull’abitabilità passata di Marte ma anche nel futuro percorso di esplorazione ‘Moon to Mars’ dell’agenzia statunitense, che include le missioni Artemis di ritorno dell’umanità sulla Luna, nelle quali l’Italia, tramite l’Agenzia Spaziale Italiana è partner strategico di primo piano.

Foto: Il rover Perseverance della missione Mars 2020 cerca segni di vita microbica antica su Marte

Crediti: Nasa