È stata osservata in direzione della costellazione del Triangolo, si trova a 1200 anni luce dal Sole, ed è stata catalogata come GALEXJ014636.8+323615: sono i tratti salienti di una nana bianca, che ha suscitato l’interesse degli astronomi per la presenza di una magnetosfera circumstellare, il cui look ricorda quello di un ‘donut’, la tipica ciambella americana. La nana in questione è al centro di uno studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (articolo: “Unravelling the baffling mystery of the ultrahot wind phenomenon in white dwarfs”). La ricerca, basata sui dati raccolti con il telescopio spagnolo Calar Alto, è stata coordinata dal Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell’Università di Leicester.
La condizione di nana bianca viene raggiunta da stelle con caratteristiche simili al Sole, giunte al termine della loro vita evolutiva: dopo aver emesso gli strati più esterni, degli astri iniziali rimane solo un nucleo caldo, compatto e denso che si raffredda nel corso di miliardi di anni. La temperatura superficiale di una nana bianca si aggira sui 100mila gradi Celsius. Alcune nane bianche intrigano particolarmente gli studiosi, in quanto presentano elementi pesanti fortemente ionizzati; il fenomeno comporta temperature che raggiungono 1 milione di gradi Celsius e sono superiori anche rispetto a quelle delle nane bianche più bollenti. Gli studiosi hanno sottoposto GALEXJ014636.8+323615 ad un’accurata indagine spettroscopica, che ha evidenziato tracce di elementi pesanti intensamente ionizzati, caratterizzati da variazioni nell’arco di sei ore – lo stesso tempo che la nana bianca impiega per effettuare una rotazione.
Il team della ricerca ritiene che il campo magnetico intorno a GALEXJ014636.8+323615 catturi il materiale proveniente dalla sua superficie; lo shock generato da questo fenomeno produce un drastico riscaldamento del materiale in questione, che si vede strappare la maggior parte degli elettroni dagli atomi degli elementi pesanti. Inoltre, l’asse del campo magnetico della nana è inclinato rispetto a quello di rotazione e questa peculiarità comporta che la quantità di materiale surriscaldato cambi con il movimento della stella. La scoperta di questa magnetosfera rovente, secondo il gruppo di lavoro, giunge a coronamento di decenni di ricerche e sperimentazioni: tale caratteristica – riscontrata per la prima volta con una nana bianca – consente finalmente di dare una spiegazione all’origine degli elementi pesanti altamente ionizzati presenti in alcuni di questi singolari oggetti celesti. Gli autori dell’articolo ritengono che un quarto delle nane bianche possa essere interessato da fenomeni del genere e intendono estendere ad altri soggetti la metodologia usata per studiare GALEXJ014636.8+323615.