È stato lanciato il 7 novembre, il satellite Metop-C, frutto di una collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Organizzazione Europea per l’Utilizzo dei Satelliti Meteorologici (Eumetsat). Partito dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, il satellite è stato regolarmente inserito in orbita per mezzo di un razzo Soyuz, a 811 chilometri di quota.
Metop-C è il terzo satellite della costellazione Metop e si unirà ai suoi ‘gemelli’ Metop-A e Metop-B – già in orbita rispettivamente dal 2006 e dal 2012 – per fornire con maggiore accuratezza le previsioni meteo, ma non solo. Il trio di satelliti, dotato di sensori di nuova generazione realizzati con un forte contributo italiano, sarà utilizzato anche dai climatologi per monitorare e ottenere dati sull’ozono degli strati più alti dell’atmosfera, sulla siccità e l’andamento dei ghiacciai.
Secondo le stime, nel corso degli anni i primi due satelliti avrebbero abbassato sensibilmente la percentuale di errore nelle previsioni meteo di circa il 27%. Metop-A è stato il primo satellite meteorologico in Europa ad orbitare attorno alla Terra da un polo all’altro, a circa 800 km di altezza. Secondo i piani originari dell’Esa ogni satellite avrebbe dovuto sostituire i predecessori, ma essendo ancora ottimamente funzionanti, la scelta è stata quella di lasciarli in orbita.
Con il terzo e ultimo satellite della costellazione, la percentuale di errore nelle previsioni meteo dovrebbe maggiormente ridursi. Come dichiarato da Alan Ratier, direttore generale dell’Organizzazione Europea per l’Utilizzo dei Satelliti Meteorologici: «con tre satelliti Metop operativi in orbita, Eumetsat migliorerà ulteriormente le previsioni meteo fino a 10 giorni prima, a vantaggio dei cittadini europei e della nostra economia». La costellazione si troverà a sorvolare aree sempre differenti del nostro pianeta con una copertura quasi globale fino al 2022, quando Metop-A sarà sostituito con un satellite di seconda generazione.