Continua a essere tenuto sotto controllo e ora alla squadra di sguardi elettronici che lo seguono si aggiunge anche il telescopio Webb: il sorvegliato speciale è 2024 YR4, un asteroide scoperto recentemente che da fine gennaio è salito agli onori della cronaca per una sua futura ‘visita’ alla Terra.
La probabilità di rischio di impatto, alla data del 10 febbraio, è passata dall’1,2% al 2,3%, ma rimane comunque piuttosto bassa. La probabilità di impatto riflette l’incertezza attuale sull’orbita reale dell’oggetto a causa delle poche osservazioni effettuate finora e degli effetti di perturbazioni gravitazionali dei pianeti a lungo termine. 2024 YR4, che è ancora al primo posto nella risk list stilata dall’Esa, è monitorato dai telescopi più potenti per cercare di misurare la sua orbita: un dato fondamentale per capire quale piega potrebbe prendere il suo passaggio, previsto il 22 dicembre 2032.
L’asteroide viene studiato tramite la luce visibile che riflette dal Sole: in generale, se il corpo celeste è molto luminoso dovrebbe avere ampie dimensioni, ma questa connessione dipende anche da quanto la sua superficie sia in grado di riflettere la luce. Secondo i calcoli effettuati sinora, 2024 YR4 dovrebbe avere un’ampiezza compresa tra 40 e 90 metri.
Il telescopio Webb può costituire un valore aggiunto in queste osservazioni: infatti, può osservare la luce infrarossa (calore) che viene emessa dall’asteroide. Gli astronomi potranno utilizzare gli strumenti Miri e Nircam: con il primo sarà possibile ottenere una stima più precisa delle dimensioni di 2024 YR4, mentre con il secondo si potranno effettuare misurazioni addizionali della sua posizione quando si troverà oltre il campo d’azione dei telescopi di terra. Le campagne di osservazione con il Webb verranno effettuate ai primi di marzo e a maggio; i dati che verranno raccolti saranno utilizzati per studiare i cambiamenti nella temperatura di 2024 YR4 e ottenere ulteriori misurazioni della sua orbita prima che scompaia dalla vista. L’asteroide tornerà osservabile nel 2028.
Il corpo celeste è al centro dell’attenzione di due gruppi di lavoro internazionali sugli asteroidi supportati dall’Onu: Iawn (International Asteroid Warning Network), presieduto dalla Nasa, e Smpag (Space Mission Planning Advisory Group), presieduto dall’Esa. L’Agenzia Spaziale Italiana partecipa attivamente a questi due comitati, che si sono riuniti a Vienna la scorsa settimana a margine dello Scientific and Technical Subcommittee dell’Unoosa (United Nations Office for Outer Space Affairs).
I due comitati Iawn e Smpag hanno lavorato, dall’agosto 2024, su uno scenario ipotetico di impatto asteroidale per testare le proprie capacità, in preparazione alla Conferenza sulla Difesa Planetaria per l’anno 2025 dell’International Academy of Aeronautics. Le raccomandazioni per i profili di missione spaziale, discusse nell’ambito dell’esercitazione in corso, potrebbero essere utilizzate come esempi per affrontare la situazione di 2024 YR4.
Un’ulteriore attestazione dell’importanza attribuita dall’Onu alla difesa planetaria è data dalla designazione del 2029 quale ‘International Year of Asteroid Awareness and Planetary Defence’. L’iniziativa, che ha ricevuto l’endorsement dell’Esa, è mirata a promuovere la collaborazione internazionale nell’ambito della difesa planetaria e a informare il pubblico sui rischi e sulle opportunità connessi agli asteroidi vicini alla Terra. Il 2029 è stato scelto per un raro evento astronomico: il passaggio ravvicinato dell’asteroide 99942 Apophis.
Proprio a tale evento si lega la missione dell’Esa Ramses (Rapid Apophis Mission for Space Safety) che si propone di affiancare l’asteroide Apophis durante il suo incontro con la Terra per studiare gli effetti mareali sulla struttura del piccolo corpo, verificando eventuale attività sismica e sollevamento di polveri. L’Asi, quale maggiore finanziatore, ha assunto la leadership della missione. Contribuirà con la realizzazione dello spacecraft e almeno uno dei due cubesat che saranno rilasciati in prossimità di Apophis oltre che diversi strumenti scientifici, tra i quali un analizzatore di polveri e uno spettrometro ad immagine nel visibile e nell’infrarosso a onde corte (Swir).
In alto: asteroidi vicino alla Terra (Elaborazione artistica, crediti: Esa – P. Carril)