A caccia dei suoni che pervadono l’ambiente magnetico intorno alla Terra: è questo il fulcro di Harp, un nuovo progetto della Nasa per il grande pubblico, che così potrà aiutare i ricercatori nel cogliere nuovi dettagli della complessa ‘relazione’ tra il Sole e il nostro pianeta attraverso le melodie.
Infatti, le onde a frequenza ultra-bassa creano intorno alla Terra una sorta di ‘sinfonia’ che però non può essere percepita dall’udito umano. Tuttavia, grazie a Harp (Heliophysics Audified: Resonances in Plasmas) è stato possibile convertire queste onde in suoni che consistono essenzialmente in sibili, fischi e scricchiolii. Questa prima sonificazione (ascoltabile qui), che è risultata molto soddisfacente, ha indotto gli studiosi a coinvolgere i cittadini-scienziati in questa particolare attività di decifrazione della ‘musica’ eseguita dal Sole e dalla Terra. Non è un caso, quindi, che il progetto si chiami Harp (arpa) e che abbia appunto come simbolo un’arpa.
Ma a cosa si deve la formazione di queste onde? Com’è noto, lo spazio tra il Sole e Terra non è vuoto ma è permeato da una ‘zuppa’ di particelle cariche: il plasma. Questo materiale, che proviene dal Sole, è emesso sotto forma di flusso (definito vento solare) e talvolta ‘sparato’ con violenza quando si verificano le eruzioni solari. Nel momento in cui il plasma colpisce la Terra, l’impatto fa vibrare le linee del campo magnetico terrestre e il plasma circostante come le corde di un’arpa, dando il via alle onde a frequenza ultra-bassa.
I dati utilizzati per le sonificazioni di prova di tali onde provengono dalla missione Themis (Time History of Events and Macroscale Interactions during Substorms) della Nasa; la costellazione di satelliti Themis, lanciata nel 2007, ha raccolto una vasta messe di dati sulle onde che saranno impiegati per il progetto Harp.
Il team scientifico del progetto conta molto sull’aiuto – e naturalmente sull’udito – degli appassionati di spazio per scoprire nuovi dettagli sulla magnetosfera terrestre. Infatti, un progetto pilota – Musics (Magnetospheric Undulations Sonified Incorporating Citizen Scientists) – svolto con un gruppo di studenti delle scuole superiori di Londra ha avuto un esito molto positivo: dai dati sonificati i ragazzi sono riusciti a scoprire un nuovo schema nelle onde del plasma, connesso alla presenza di tempeste solari.
La sonificazione è una metodologia utilizzata di frequente da molti team di ricercatori per presentare temi scientifici in maniera accattivante: la Nasa, infatti, ne ha realizzate svariate (per esempio con i dati di Chandra e Spitzer). In questo modo, il grande pubblico può accostarsi ai dati utilizzando l’udito, un senso che di solito è meno coinvolto in queste attività di ricerca su vasta scala.
In alto: rappresentazione dei fenomeni che caratterizzano la magnetosfera della Terra (Crediti: Martin Archer, Imperial College London – Emmanuel Masongsong, Ucla/Nasa)