👉 Seguici anche sul nostro canale WhatsApp! 🚀

La Cina ha rilasciato dettagli più approfonditi sul suo progetto di sample return da Marte.

La rivista National Science Review ha pubblicato un articolo in cui Zengqian Hou, geologo del Deep Space Exploration Laboratory (Dsel), della Chinese Academy of Geological Sciences (Cags) e supervisore della missione, ha spiegato la strategia del programma.

Come già annunciato a settembre durante la seconda International Deep Space Exploration Conference che si è tenuta a Huangshan, in Cina, il lancio di Tianwen-3 è previsto per il 2028, mentre il rientro dei campioni sulla Terra entro il 2031.

La missione Tianwen-3 – che significa ‘domande al cielo’ – consisterà in due lanci che utilizzeranno il razzo Lunga Marcia 5 (Cz-5). Il primo invio porterà a bordo l’orbiter, che sarà anche veicolo di ritorno, il secondo invierà il lander che è il veicolo di risalita. «Poiché Marte è molto più lontano della Luna, ci vorranno due lanci per portare a termine la missione di ritorno dei campioni a causa delle limitate capacità di trasporto dei nostri attuali razzi» ha spiegato Hou.

I potenziali siti di atterraggio sul pianeta rosso sono 86 e tutti localizzati su enormi e antiche pianure, il Chryse Planitia e l’Utopia Planitia. Il piano prevede 13 fasi con l’utilizzo di tecnologie di rilevamento in situ e a distanza. I diversi campioni saranno scelti da veicoli che sorvoleranno le aree per poi prelevare le rocce da più punti della superficie o con perforazione in profondità a punto fisso. Lo scopo è quello di cercare potenziali biofirme di vita antica, come caratteristiche che possano indicare la presenza di un antico oceano passato su queste pianure.

Negli ultimi 20 anni la Cina è diventata una delle principali potenze in ambito spaziale. Dal 2003 dopo l’invio Yang Liwei, il primo taikonauta nello spazio, ha raggiunto diversi traguardi e avviato programmi competitivi. Con Chang’e-6 ha riportato i primi campioni lunari prelevati dal lato nascosto del nostro satellite nel giugno del 2024, una missione iniziata nel 2007 quando Chang’e-1 portò per la prima una sonda cinese in orbita lunare. Nel 2021 la Cina è diventato il secondo Paese, dopo gli Stati Uniti, ad atterrare con successo su Marte con rover Zhurong. Operativa dalla fine del 2022, Tiangong è il Palazzo Celeste che realizza esperimenti nello spazio al pari della Stazione Spaziale Internazionale che presto sarà ampliata con nuovi moduli. Oltre ad anticipare con Tianwen-3 il progetto Mars Sample Return di Nasa ed Esa, in parallelo al programma Artemis c’è uno degli obbiettivi più ambiziosi della Cina: la costruzione di una base lunare permanente, la Stazione di ricerca lunare internazionale (Ilrs) entro il 2035. Per non finire, sulle orma della Nasa, la Cina punta anche a Giove con la missione Tianwen-4 prevista nel 2029.

 

Immagine di copertina: illustrazione del rover Zhurong su Marte – Crediti: China Photo Press