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È iniziato il conto alla rovescia per il decollo della missione Proba-3 dell’Esa. Il lancio, previsto per mercoledì 4 dicembre, avverrà dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, in India, grazie a un razzo Pslv-Xl a quattro stadi fornito dall’Agenzia spaziale indiana.
Sarà la prima volta dal 2001, quando fu lanciata la missione Proba-1, che un satellite dell’Esa volerà a bordo di un lanciatore indiano. La scelta del Pslv-Xl unisce elevate prestazioni a un costo contenuto, ideale per una missione dimostrativa a budget ridotto.

Proba-3, parte della serie di missioni sperimentali in orbita dell’Esa, è costituita da una coppia di veicoli spaziali che opereranno insieme. L’ambizioso obiettivo è quello di testare un nuovo metodo per gestire missioni spaziali, distribuendo strumenti scientifici e funzionalità su più piattaforme. Una volta in orbita, i due satelliti si separeranno per eseguire un volo in formazione e, attraverso regolazioni e manovre congiunte, lavoreranno come un unico veicolo spaziale virtuale.

Il cuore della missione consiste nel riprodurre un’eclissi solare artificiale. I due satelliti si allineeranno con precisione rispetto al Sole, mantenendo tra loro una distanza di 150 metri; grazie al Fine lateral and longitudinal sensor, un sofisticato sistema di metrologia laser, sarà possibile mantenere un controllo della formazione a livello millimetrico, paragonabile allo spessore di un’unghia. A questo punto, Occulter bloccherà la luce della stella, proiettando un’ombra controllata sul compagno, Coronagraph. Questa configurazione, che simulerà un’eclissi solare totale, permetterà agli strumenti a bordo di Coronagraph di osservare la corona del Sole, cioè la parte più esterna della sua atmosfera, che è circa un milione di volte più debole del disco luminoso.

L’esperimento avrà luogo in un’orbita estremamente ellittica che si estende per oltre 60.000 km dalla Terra. Le operazioni principali, durante il volo in formazione, si svolgeranno nella parte più alta di questa orbita, dove le perturbazioni gravitazionali, magnetiche e atmosferiche sono ridotte al minimo e il consumo di carburante per manovrare i satelliti è più contenuto.

Sulla Terra, le eclissi solari totali si verificano in media ogni 18 mesi e durano solo pochi minuti, costringendo gli scienziati a spostarsi in diverse parti del mondo per osservarle. Proba-3, invece, sarà in grado di creare eclissi solari su richiesta, consentendo di studiare la corona solare come mai prima d’ora: per sei ore durante ogni orbita di 19 ore e 36 minuti e fino a soli 1,1 raggi solari dal bordo del Sole.

 

In apertura: i due satelliti di Proba-3 in formazione: Occulter eclissa il Sole per consentire agli strumenti di Coronograph di studiare la corona solare, altrimenti invisibile. Crediti: Esa – P. Carril, 2013