Il suo compito principale è il monitoraggio delle polveri presenti nelle regioni aride della Terra e l’analisi della loro influenza sul clima, ma è in grado di svolgere anche altri tipi di sorveglianza ambientale: si tratta dello spettrometro Emit della Nasa che, collocato sulla Stazione Spaziale Internazionale, verrà coinvolto in nuovi progetti di Osservazione della Terra. Emit (Earth Surface Mineral Dust Source Investigation) è uno spettrometro all’avanguardia in grado di produrre dati di alta qualità su grandi estensioni e ha iniziato la sua attività in orbita a luglio 2022.
Dalla sua posizione privilegiata, a 410 chilometri dalla superficie della Terra, Emit ha superato le prestazioni sia di precedenti strumenti simili sia – e soprattutto – delle indagini condotte per via aerea e in loco. I dati dello spettrometro, la cui missione è stata estesa, saranno quindi al centro di 16 nuovi progetti nell’ambito del programma di ricerca Roses (Research Opportunities in Space and Earth Science) della Nasa. Emit si cimenterà con target diversi dalle polveri ma sempre nell’ambito delle scienze del clima.
Uno dei progetti in cui Emit verrà coinvolto riguarda l’impiego di pratiche agricole ‘amichevoli’ per l’ambiente. Tali pratiche comportano la protezione dei terreni durante le stagioni in cui essi sono a riposo con altre piante o materiali vegetali per prevenire l’erosione e gestire il ciclo dell’azoto. Gli spettrometri come Emit possono raccogliere dati sulla distribuzione e sulle caratteristiche delle coperture utilizzate per i campi in base ai modelli di luce che riflettono; queste informazioni possono aiutare le aziende agricole a utilizzare metodi di coltivazione sostenibili.
Anche la neve potrà essere efficacemente vigilata da Emit, in modo tale da migliorare le stime di scioglimento del manto nevoso; questi dati possono essere impiegati per ottimizzare la gestione delle risorse idriche, soprattutto per quelle destinate all’agricoltura. Lo spettrometro, infatti, può misurare l’albedo della neve ed evidenziare i fattori esterni che influiscono su di essa, come la contaminazione da polveri e fuliggine.
Emit, inoltre, proseguirà a monitorare i flussi di metano, uno dei gas che contribuiscono all’effetto serra, le cui emissioni possono essere prodotte sia da fonti naturali sia da vari tipi di attività umane. Questo tipo di sorveglianza era iniziato ad agosto 2022 e aveva ottenuto risultati di grande rilievo; di conseguenza, il team dello spettrometro è intento a perfezionare il software che identifica e misura le fonti di questo pericoloso gas in modo da migliorare la qualità dei dati messi a disposizione del pubblico tramite uno specifico portale. Altri progetti del programma Roses riguardano, ad esempio, il monitoraggio delle acque interne, della biodiversità e del fitoplancton.
«Le innovazioni nell’ottica, nella fisica e nella chimica ci hanno portato dove siamo oggi con questo incredibile strumento, fornendo dati per aiutare ad affrontare le urgenti questioni del nostro pianeta», ha affermato Dana Chadwick, responsabile delle applicazioni di Emit presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
In alto: un’immagine iperspettrale del Rio delle Amazzoni realizzata da Emit (Crediti: Nasa-Jpl/Caltech) – L’immagine nelle dimensioni originali qui