Consegnare alla Terra il primo campione dalla superficie di Marte entro il 2031 e una missione per il ritorno di un campione atmosferico da Venere entro il 2035. Sono i due più ambiziosi obiettivi della tabella di marcia a lungo termine che la Cina ha presentato per i suoi programmi spaziali fino al 2050.
Lo scorso 15 ottobre il Piano nazionale di sviluppo a medio e lungo termine della scienza spaziale (2024-2050) è stato annunciato congiuntamente dall’Accademia cinese delle Scienze (Cas), la China National Space Administration (Cnsa) e il China Manned Space Engineering Office (Cmseo) in una conferenza stampa.
Oltre alle missioni nazionali spaziali, il Piano include anche il rafforzamento della ricerca di base e strategie per la crescita di esperti di alto livello per la scienza spaziale.
Strutturato in tre fasi distinte (fino al 2027, 2028-2035 e 2036-2050) il piano identifica 5 grandi filoni scientifici su cui le missioni sono incentrate: l’universo estremo, la natura della materia, i pianeti abitabili, lo studio del Sole e l’esplorazione spaziale.
Tra i primi obiettivi da raggiungere vi è il lancio di una prima missione lunare con equipaggio entro il 2030, alcune operazioni sulla stazione spaziale cinese e il lancio di un telescopio simile a Hubble. Al fianco di queste missioni anche un precursore tecnologico per l’osservazione dallo spazio di onde gravitazionali e una missione per lo studio del Sole tramie una sonda da immettere su un’orbita polare solare.
Nella seconda fase del Piano (dal 2028 al 2035) rientrano invece le due ambiziose missioni di restituzione di campioni da altri pianeti del Sistema Solare. Secondo i suoi programmi, la Cina prevede di lanciare nel 2028 una missione di ritorno di campioni da Marte, con l’obiettivo di consegnare alla Terra i primi frammenti dalla superficie marziana in assoluto entro il 2031.
Successivamente sarà la volta del primo campione in assoluto che giungerà da Venere, il pianeta gemello della Terra per cui, attualmente, molte agenzie nazionali stanno sviluppando nuove missioni robotiche per tornare a visitarlo dopo oltre 40 anni.
La Cina non ha ancora svelato i dettagli della sua missione destinata all’atmosfera venusiana, tuttavia, molto probabilmente avrà come scopo quello di indagare l’abitabilità del pianeta.
Venere, infatti, è il pianeta del Sistema Solare più simile alla Terra, sia per massa che dimensioni, ma che ha avuto un percorso evolutivo completamente diverso dal nostro.
Inoltre, sebbene sia il pianeta più vicino alla Terra, si è dimostrato straordinariamente difficile da studiare a causa della permanente copertura nuvolosa che oscura la visibilità della superficie. Questa misteriosa atmosfera sarà proprio la meta dell’ambiziosa futura missione cinese destinata a Venere.
Immagine in evidenza: Venere fotografata dalla missione Nasa Mariner 10 Crediti: Nasa/Jpl-Caltech