Intorno alle 14.40 del 22 settembre, in Italia, il Sole ha illuminato simmetricamente i due emisferi segnando l’Equinozio d’Autunno. In questo giorno, luce e buio hanno la stessa durata, così come accade quando si entra nella primavera.

A Ipparco, vissuto nel II secolo a.C. e riconosciuto come il padre della scienza astronomica, si attribuisce la realizzazione dello strumento che individua la data esatta in cui iniziano l’autunno e la primavera: il Cerchio di Ipparco.

In occasione dell’equinozio, ad Aielli in provincia dell’Aquila, è stato installato il Cerchio di Ipparco. Questo paesino è particolarmente legato all’astronomia. Diede i natali all’astronomo Filippo Angelitti, il suo centro si chiama Borgo Universo e la sua Torre delle Stelle è l’osservatorio astronomico più alto del centro Italia. Attivo per la ricerca di esopianeti attraverso la fotometria, è il comune che finanzia gli studi a patto che gli astronomi aprano la Torre al pubblico per fare scienza e conoscenza.

Oggi, alla presenza 60 persone tra bambini e adulti, Paolo Maria Ruscitti, uno dei responsabili scientifici della Torre delle Stelle, ha presentato il Cerchio di Ipparco. «Si trova qui già da qualche anno, ma non siamo ancora riusciti a fissarlo perché nei giorni degli ultimi equinozi il cielo è sempre stato coperto. Vediamo se oggi ci riusciamo – ha spiegato Ruscitti – L’astronomia è l’arte della pazienza, lo insegna l’Universo. Per vedere un fenomeno non ci sono tempi fissi, lo devi aspettare, così come per regolare uno strumento astronomico».

Il Cerchio di Ipparco è costituito semplicemente da una circonferenza, perfettamente parallela all’equatore, sostenuta da tre supporti. In questo modo, si osserva l’ombra che il Sole proietta sulla pavimentazione. «Agli equinozi i raggi sono paralleli al piano equatoriale e il sole transita esattamente per questo piano. Per il resto dell’anno, in primavera e in estate, il cerchio produce un’ombra ellittica all’interno della base poiché il Sole è sempre al di sopra del piano equatoriale e quindi illumina il cerchio dalla superficie superiore; in autunno e in inverno il Sole è sempre sotto al piano equatoriale e quindi, illuminando il cerchio dalla faccia inferiore, questo produrrà un’ombra ellittica all’esterno della base. Agli equinozi il Sole transita per l’equatore e il cerchio produrrà come ombra una linea – racconta l’astronomo – Gli equinozi sono gli unici giorni in cui il Sole nasce esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest. Questo ciclo avviene da 5 miliardi di anni».

 

Nel paese di Aielli sono stati montati diversi strumenti utilizzati nell’antichità: una Meridiana, un Orologio Solare, uno bifilare (detto ‘del Contadino’ poiché indica quanto tempo manca al tramonto), il Plinto di Tolomeo. «Non abbiamo il Notturlabio (per il calcolo dell’orario notturno in base alla posizione della Stella Polare e delle costellazioni di Cassiopea e del Grande Carro) – racconta Ruscitti – Perché costruiamo strumenti antichi? Per ricordare l’importanza della conoscenza. La tecnologia da cui tanto dipendiamo oggi, è solo un mezzo, non la fonte della conoscenza. Questi strumenti invece ci aiutano a ragionare. Furono costruiti dagli antichi per i quali le stelle e l’osservazione del cielo erano un’esigenza. Per noi, semplicemente diletto, passione o motivo di studio. E questo passaggio, la perdita del nostro legame con le stelle,  ci ha impoverito molto. Quando invitiamo il pubblico per le osservazioni al telescopio, facciamo prima alzare gli occhi al cielo. E in autunno, a fine serata, con il laser indico un oggetto, qualcosa che sembra una nuvoletta: la galassia di Andromeda, a 2 milioni e mezzo di anni luce da noi, l’unico oggetto extra galattico visibile a occhio nudo. Quando le corde si sono accordate con gli spettatori, la gente dice che è la cosa più bella della serata».

Iniziata con un’osservazione del Sole al telescopio, complicata dalle nuvole, la giornata dell’Equinozio d’Autunno ad Aielli si è conclusa con uno spettacolo al Planetario, un viaggio all’interno dell’Universo.

 

Immagine in copertina: la piazza sotto la Torre delle Stelle ad Aielli con l’Orologio Solare sulla destra e il Cerchio di Ipparco sulla sinistra