Poserà il suo sguardo sulle foreste della Terra a varie latitudini per misurarne la biomassa e lo scambio del carbonio: sono questi i compiti principali di Biomass, satellite dell’Esa che è stato da poco presentato alla stampa nelle strutture Airbus di Tolosa e si appresta a raggiungere lo spazioporto europeo di Kourou. La missione, il cui lancio è previsto nella prossima primavera, fa parte di Earth Explorer: si tratta di un programma Esa che consiste in una serie di satelliti aventi l’obiettivo di potenziare l’ambito di ricerca delle scienze della Terra, attraverso l’osservazione dei sistemi-chiave del nostro pianeta.
Le foreste, definite i ‘polmoni verdi della Terra’, ogni anno assorbono circa 8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera. Il degrado di questi ecosistemi e la deforestazione eccessiva che si verificano in numerose aree del nostro pianeta, specie quelle tropicali, stanno causando un intenso rilascio di carbonio con conseguenti implicazioni sul clima. Il monitoraggio del ciclo del carbonio, a livello globale, è di fondamentale importanza per comprendere come le foreste stiano cambiando e quale sia l’impatto di questa loro evoluzione sull’ambiente.
Biomass può svolgere questo compito grazie a uno strumento particolare, installato per la prima volta su un satellite: un radar ad apertura sintetica in banda P, che può superare l’ostacolo della copertura forestale per misurare appunto la biomassa, vale a dire le parti in cui gli alberi conservano la maggior parte del carbonio (tronchi, rami e radici). I risultati delle misurazioni possono essere utilizzati come indicatori del carbonio immagazzinato, la cui quantificazione è il principale obiettivo della missione. I dati acquisiti da Biomass, quindi, contribuiranno a ridurre le incertezze nelle stime relative alle riserve e ai flussi di carbonio, compresi quelli connessi alla degradazione e alla ricrescita forestale e ai cambiamenti nell’utilizzo del suolo.
Il satellite, che sarà operativo per almeno 5 anni, ha concluso recentemente l’ultima tornata di test e ora prosegue il suo cammino verso il lancio: a portarlo nello spazio sarà Vega-C, il lanciatore europeo a guida italiana che lo scorso 6 dicembre ha condotto in orbita con successo il satellite Sentinel-1C del programma Copernicus.
In alto: il satellite Biomass nella camera pulita della Airbus a Tolosa (Crediti: Esa – S. Corvaja)