Secondo uno studio condotto dalla Columbia University il centro della Via Lattea potrebbe essere più affollato del previsto
Un team di astrofisici guidato dalla Columbia University ha scoperto una dozzina di buchi neri raccolti attorno a Sagittarius A (Sgr A *), il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Lo studio, pubblicato su Nature, segna un passo importante per la verifica della teoria che prevede la presenza di migliaia di buchi neri supermassicci al centro di grandi galassie simili alla nostra. Sagittarius A – dotato di una massa di circa 4 milioni di volte quella del Sole – è circondato da gas e polveri indicanti la presenza di stelle massicce che a compimento del loro ciclo di vita, possono trasformarsi in buchi neri. “La Via Lattea – afferma Charles Hayley co-direttore del Columbia Astrophysics Lab – permette di osservare l’interazione tra buchi neri supermassicci e piccoli. Si tratta di un vero e proprio laboratorio che consente lo studio di questi particolari fenomeni. Tutte le informazioni necessarie per fare luce su questi oggetti celesti si trovano al centro della nostra galassia”. Alcuni buchi neri possono legarsi a una stella vicina formando un sistema binario e assorbendo il materiale della compagna, emettono raggi X. Questo tipo di eventi è raramente osservabile, data la lontananza del centro della Via Lattea. Per questo motivo, gli studiosi sono costantemente alla ricerca di nuove tecniche che permettano l’avanzamento delle conoscenze su questi fenomeni. Il team della Columbia si è concentrato sulle emissioni di raggi X deboli ma costanti, che vengono prodotti quando le stelle binarie non sono attive.
Grazie ai dati raccolti dall’osservatorio Nasa Chandra X Ray, che ha scovato le stelle binarie a basse emissioni di tipo inattivo, gli scienziati sono riusciti a individuare una dozzina di buchi neri a pochi anni luce di distanza da Sagittarius A. Nel dettaglio, è stata delineata un’area situata intorno Sagittarius A che vanta dai 300 ai 500 sistemi binari e circa diecimila buchi neri isolati. Gli astronomi ritengono che conoscere la popolazione dei buchi neri presenti possa far avanzare gli studi correlati al fenomeno delle onde gravitazionali.