«Quello che ci manca ora è un lander. Gli Stati Uniti non hanno un lander lunare dal 1972, l’ultima volta in cui siamo atterrati sulla superficie del nostro satellite. Dobbiamo svilupparlo e in questo momento non abbiamo abbastanza soldi nel nostro budget per farlo». Queste le dichiarazioni dell’amministratore Nasa Jim Bridestine rilasciate davanti ad una commissione del Senato, in merito ai fondi necessari alla realizzazione del programma Artemis, che mira a portare la prima donna sul suolo lunare entro 2024.

Bridenstine ha ribadito che serviranno dai 20 ai 30 miliardi e che se i fondi rimarranno invariati anche nei prossimi anni, Artemis potrebbe subire una battuta d’arresto. Attualmente, ha spiegato l’amministratore Nasa, è in corso una stima dettagliata dei costi della missione, e le decisioni dipenderanno in parte dal supporto fornito dalle partership commerciali per lo sviluppo dei programmi come lo Space Launch System,  il razzo che avrà il compito di riportare l’uomo in orbita lunare con il Lunar Gateway, la piattaforma in orbita intorno alla Luna che fungerà da avamposto agli astronauti del programma Artemis.

I piani originari della Nasa prevedevano il ritorno sulla Luna entro cinque anni, basandosi su un approccio in due fasi: l’atterraggio sul nostro satellite entro il 2024 e la costruzione di una base permanente in superficie e di una orbitante entro il 2028. Successivamente la tecnologia utilizzata per la Luna, verrà sfruttata per continuare il viaggio di esplorazione del Sistema Solare, con destinazione Marte. Ora non resta che aspettare gli sviluppi di questa vicenda.