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È stato un finale d’estate movimentato per SpaceX. Lo scorso 28 agosto, dopo il lancio di 21 satelliti Starlink, il primo stadio del Falcon 9 è stato perso in fase di recupero, prendendo fuoco sulla piattaforma di rientro. L’incidente ha segnato il primo fallimento del booster B1062, uno dei più longevi di SpaceX, che era già stato riutilizzato 23 volte.

Come da prassi, la Faa, Federal Aviation Administration americana, ha disposto il fermo dei lanci del Falcon 9 per indagare l’accaduto. Stop che però è durato meno del solito: soltanto tre giorni dopo è stato dichiarato il via libera alle nuove missioni Starlink mentre l’indagine sul guasto del 28 agosto rimaneva aperta, “a condizione – ha dichiarato la Faa –  che tutti gli altri requisiti di licenza fossero soddisfatti”. E così il 31 agosto un razzo Falcon 9 è decollato da Cape Canaveral portando in orbita 21 satelliti Starlink. Lo stesso giorno, un altro Falcon 9 è partito dalla base di Vandenberg, lanciando a sua volta altri 21 Starlink. Tra i due lanci, entrambi avvenuti con successo, sono trascorsi soltanto 65 minuti, intervallo più breve mai registrato tra i liftoff del Falcon 9.

Mentre i lanci di Starlink sono ripresi, rimane invece in sospeso una missione molto attesa del Falcon 9. Si tratta di Polaris Dawn, finanziata dal miliardario americano Jared Isaacman, che sarà anche il comandante dell’equipaggio composto da 4 privati cittadini a bordo della Crew Dragon di SpaceX. Nel lancio sarà coinvolta anche la stazione di Malindi dell’Agenzia Spaziale Italiana, che fornirà supporto durante le fasi di tracking del volo. La missione, della durata di cinque giorni, prevede la prima passeggiata spaziale di una missione non governativa. Inizialmente prevista per il 27 agosto, Polaris Dawn ha subito diversi rinvii, l’ultimo dei quali legato appunto all’indagine della Faa. Si attende quindi ancora una nuova data di lancio per questa nuova impresa dell’esplorazione spaziale privata.

Immagine in apertura: Un Falcon 9 viene lanciato il 31 agosto, mentre un altro si trova sulla piattaforma per la futura missione Polaris Dawn. Crediti: SpaceX