Mentre l’estate 2024 continua a registrare temperature più alte della media a livello locale e globale, è sempre più importante il ruolo dei satelliti per l’Osservazione della Terra in grado di monitorare dall’alto il clima che cambia. Adesso tra le fila di questi osservatori cosmici c’è un elemento in più: si tratta dell’Arctic Weather Satellite (Satellite Meteorologico Artico), prototipo di una futura costellazione satellitare dell’Esa per migliorare la raccolta di dati meteorologici nell’Artico.
Il satellite è partito con successo il 16 agosto alle 20:56 italiane a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX dalla Vandenberg Space Force Base in California. Come ormai da prassi nei lanci spaziali di questo tipo, il volo era in rideshare, ovvero in condivisione con altri carichi utili. Questa volta il vettore di SpaceX ha trasportato complessivamente 116 payload nell’ambito della missione Transporter-11 per conto di diversi clienti commerciali e non, tra cui appunto l’Agenzia Spaziale Europea. Oltre all’Arctic Weather Satellite, l’Esa con questa missione ha inviato nello spazio anche il cubesat Φsat-2, un dimostratore tecnologico costruito per testare le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale alle osservazioni satellitari.
Il Satellite Meteorologico Artico si è separato dal razzo intorno alle 23:30, per poi proseguire il suo viaggio nello spazio. Alle 03:06 italiane del 17 agosto la stazione di terra Ksat alle Svalbard, in Norvegia, ha ricevuto il segnale che confermava l’arrivo del satellite nell’orbita prestabilita. Questo satellite è il prototipo di una futura costellazione di piccoli satelliti che, se tutto va bene, l’Esa svilupperà per l’agenzia meteorologica europea Eumetsat. Chiamata Eps-Sterna, questa costellazione sarà inizialmente composta da sei satelliti in orbite polari in grado di raccogliere dati meteorologici accurati e a breve raggio sul 90% del globo. L’Arctic Weather Satellite comincerà appunto dall’Artico, misurando in particolare le variazioni di temperatura e umidità atmosferica.
Si tratta di dati particolarmente importanti per le previsioni meteorologiche nell’Artico, perché la concentrazione di vapore acqueo (che può cambiare molto rapidamente in questa regione) è uno degli indicatori principali del cambiamento climatico nelle zone polari. Qui gli impatti della crisi climatica si fanno sentire maggiormente rispetto ad altre parti del mondo. Ma, come le osservazioni satellitari hanno dimostrato da tempo, ciò che accade nell’Artico non rimane nell’Artico: questi cambiamenti si ripercuotono sull’intero sistema terrestre.
I dati del Satellite Meteorologico Artico saranno raccolti grazie a un radiometro a microonde a scansione trasversale installato sul satellite – il cui peso complessivo è di soli 125 chilogrammi, mentre le dimensioni misurano 1 x 5,3 x 0,9 metri.
Questa nuova missione testimonia l’interesse dell’Esa a essere in prima linea nello studio del clima che cambia. Il lancio del Satellite Meteorologico Artico è infatti avvenuto nemmeno tre mesi dopo la partenza del satellite EarthCare, che ha già iniziato il suo studio delle nuvole e degli aerosol per comprendere meglio i meccanismi alla base del cambiamento climatico. L’Arctic Weather Satellite va nella stessa direzione, con un focus sulle regioni polari come importanti cartine tornasole dello stato di salute dell’intero globo terrestre.
«Ci sono voluti soltanto tre anni per sviluppare e costruire questo nuovo satellite meteorologico, a una frazione del costo di una missione tradizionale di Osservazione della Terra», commenta il responsabile del progetto Arctic Weather dell’Esa Ville Kangas. «Adesso che è in orbita, il satellite ha il compito di mostrare come questo approccio possa essere replicato per una potenziale costellazione di satelliti simili, che fornirebbero un flusso quasi continuo di dati per le previsioni meteorologiche a brevissimo termine, o nowcasting, per l’Artico e oltre».
Non mancano poi le potenziali ricadute economiche per quanto riguarda il settore delle previsioni metereologiche, come sottolinea la direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa Simonetta Cheli: «Questa missione testimonia il nostro impegno a far progredire la tecnologia spaziale in modo rapido ed efficiente. L’Arctic Weather Satellite dovrebbe aprire la strada a una costellazione che, grazie a una migliore previsione numerica del tempo e a previsioni a breve termine, offrirebbe notevoli vantaggi economici all’Europa».
Prima di entrare in fase operativa, il Satellite Meteorologico Artico trascorrerà i prossimi due mesi in fase di commissioning, per permettere al team di missione di calibrare e mettere in servizio il radiometro. I primi dati sul meteo Artico sono dunque attesi intorno alla fine di ottobre.
Il radiometro a microonde a bordo dell’Arctic Weather Satellite dell’Esa, che scandaglierà la regione artica (Crediti: Esa/Mlabspace). Immagine in apertura: Liftoff dell’Arctic Weather Satellite (Crediti: SpaceX)