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Solitari, ma fino a un certo punto: si tratta di un folto gruppo di asteroidi che sarebbero accompagnati da piccole lune. L’individuazione di questi potenziali corpi minori si deve a Gaia, la missione dell’Esa lanciata nel 2013 con l’obiettivo di realizzare una mappa tridimensionale della Via Lattea. La scoperta è stata illustrata in uno studio coordinato dall’Osservatorio della Costa Azzurra e pubblicato su Astronomy & Astrophysics; l’indagine, condotta da un gruppo di lavoro internazionale, ha visto anche la partecipazione della ricercatrice italiana Federica Spoto, che nel 2023 ha vinto il premio intitolato alla memoria del planetologo Paolo Farinella.

Gli asteroidi sono ritenuti dagli studiosi una categoria di oggetti celesti di particolare importanza perché racchiudono dati unici sui processi di formazione ed evoluzione del Sistema Solare. Già in passato Gaia aveva monitorato questi corpi celesti; aveva esplorato anche quelli dotati di piccole lune, confermandone la natura di asteroidi binari grazie alle tracce lasciate dalle lune nei suoi dati astrometrici. La nuova scoperta evidenzia le capacità di Gaia, in grado di condurre ricerche ‘alla cieca’ per scoprire nuove lune candidate. Gli asteroidi binari – spiegano gli studiosi – sono difficili da individuare perché sono costituiti perlopiù da corpi piccoli che si trovano piuttosto lontano da noi; tuttavia, il risultato ottenuto da Gaia mostra che questo tipo di asteroide potrebbe essere meno raro del previsto. Infatti, se confermato, gli asteroidi dotati di luna sarebbero 352, una cifra che farebbe raddoppiare l’attuale numero di asteroidi binari conosciuti.

I dati su cui il team ha lavorato sono quelli della terza Data Release di Gaia, in cui sono presenti le misure delle posizioni e dei movimenti di oltre 150mila asteroidi. Il satellite, inoltre, ha esteso la sua indagine alla chimica di questi corpi celesti, creando il più ampio catalogo di spettri di riflettanza ovvero le curve di luce che svelano colore e composizione di un oggetto. La prossima Data Release è attesa a partire dalla metà del 2026 e gli studiosi si augurano di potervi trovare ulteriori informazioni sui sistemi binari.

Gaia, che lo scorso 19 dicembre ha festeggiato 10 anni nello spazio, vede una significativa partecipazione del nostro paese grazie all’Agenzia Spaziale Italiana e all’Istituto Nazionale di Astrofisica: l’Italia vi partecipa con una quota di circa il 20% facendone la nazione che, con la Francia, contribuisce maggiormente all’impresa. In particolare, l’Asi co-finanzia, insieme ad Inaf, le attività del Consorzio Scientifico degli scienziati italiani che partecipano al Gaia Dpac (Data Processing and Analysis Consortium); si tratta del consorzio che – costituito da circa 450 tra ricercatori e tecnologi e finanziato in gran parte dalle maggiori agenzie spaziali ed istituti di ricerca europei – ha la piena responsabilità della riduzione dei dati della missione.

In alto: le orbite di oltre 150mila asteroidi nella terza Data Release di Gaia (Crediti: Esa/Gaia/Dpac; Cc By-Sa 3.0 Igo) – L’immagine nelle sue dimensioni originali a questo link