In futuro durante le passeggiate spaziati gli astronauti potrebbero liberarsi dei pannolini.
Può far sorridere ma la pipì è uno dei problemi più complicati da gestire nelle spacewalk. Le attività extra-veicolari possono, infatti, durare fino a 8 ore comportando una rilevante produzione di urina.
Finora, questo problema è stato risolto grazie a pannolini usa e getta all’interno delle tute spaziali per raccogliere e immagazzinare l’urina. Una soluzione che però può mettere a disagio gli astronauti e che li espone, inoltre, al rischio di irritazioni e infezioni della pelle.
Ora è in fase di sperimentazione un nuovo dispositivo in grado nello spazio di catturare la pipì e riciclarla in acqua potabile in pochi minuti.
Il sistema consiste in un nuovo indumento intimo che, grazie a un sensore, raccoglie e purifica in soli cinque minuti circa mezzo litro di acqua dall’urina espulsa all’interno di una tuta spaziale.
Quando il sensore rileva la presenza di urina si attiva una pompa a vuoto che aspira la pipì in un dispositivo di filtraggio, portato sulla schiena dell’astronauta. Qui l’urina viene quindi trasformata in acqua purificata, da convogliare poi nella sacca dell’acqua della tuta spaziale.
In questo modo la quantità d’acqua espulsa tramite l’urina dal nostro corpo non verrà persa e permetterà agli astronauti di mantenersi più idratati.
Del dispositivo è stato finora testato a Terra solo il sistema di filtraggio e nei prossimi anni saranno necessarie prove durante le passeggiate spaziali fuori dalla Iss, prima di permettere agli astronauti impegnati nelle future spacewalk di poter bere acqua purificata prodotta dalla loro pipì.