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Salgono a cinque le perdite di elio riscontrate da Nasa sulla navicella Cst-100 Starliner della Boeing attualmente attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale. Lo scorso 5 giugno, Starliner è decollata per il primo volo di prova con equipaggio verso il laboratorio orbitante, trasportando gli astronauti Nasa Butch Wilmore e Suni Williams.

Tra gli obiettivi della missione vi è quello di testare i sistemi della navicella, sia in volo sia mentre è attraccata alla Iss, con il fine di ottenere da Nasa la certificazione per la capsula Boeing per il trasporto regolare di equipaggi verso la Stazione.

Al momento del lancio, Nasa era a conoscenza di una piccola perdita nei collettori dell’elio del modulo di servizio, ritenuta però un problema isolato probabilmente causato da un difetto in una guarnizione. Tuttavia, poche ore dopo il liftoff il team di controllo ha dichiarato di aver rilevato altre due perdite, una delle quali relativamente grande. Entrambe sono state però risolte con la chiusura delle valvole interessate.
Una quarta perdita, anche se piccola, è stata poi riscontrata una volta avvenuto l’attracco alla Iss, riuscito il 6 giugno alle 19:34 italiane dopo che il team di missione ha deciso di effettuare un hot fire test per valutare un problema ad alcuni dei propulsori del sistema di controllo a reazione.

Ora, in una dichiarazione ufficiale rilasciata il 10 giugno, Nasa conferma che salgono a 5 le perdite complessive, assicurando però, allo stesso tempo, che la fornitura di elio in base agli attuali tassi di perdita non preclude il rientro in sicurezza della navicella con a bordo i due astronauti Nasa.
Secondo l’agenzia la navicella avrebbe un margine sufficiente per sostenere il viaggio di ritorno dalla Iss: sono infatti necessarie sette ore per tornare a Terra e  Nasa conferma che Starliner ha attualmente abbastanza elio nei suoi serbatoi per sostenere 70 ore di attività di volo libero dopo l’undocking dalla Iss.

Con la navicella ancora attraccata alla Iss le perdite sono annullate, dato che Nasa ha chiuso i collettori dell’elio nel sistema di propulsione dopo l’aggancio. Questi dovranno essere aperti però per utilizzare i propulsori della navicella durante le manovre di sgancio e deorbita. Inizialmente previsto per il 14 giugno, il rientro della missione è ora atteso non prima di martedì 18 giugno: lo slittamento è stato deciso per evitare un conflitto con la passeggiata spaziale prevista il 13 giugno sulla Iss con protagonisti gli astronauti della Nasa Tracy Dyson e Matt Dominick.

 

Immagine in evidenza: la navicella Starliner di Boeing. Crediti: Boeing