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Sono 5 mesi che la sonda Voyager 1 non invia dati scientifici.

A una distanza di 24 miliardi di chilometri dalla Terra, nello spazio interstellare, oltre il Sistema Solare, i tecnici sono finalmente riusciti a ricevere informazioni sullo stato di salute di una delle due sonde più longeve della storia; l’altra è la gemella Voyager 2 lanciata 46 anni fa a distanza di due settimane e in perfetto stato di salute.

Dal 14 novembre scorso, i tecnici della missione riuscivano solamente a tenere i contatti con la sonda, ma senza ricevere alcuna informazione sul suo stato e sui sistemi ingegneristici di bordo.

A marzo è stato identificato il problema. Il computer che impacchetta i dati scientifici per inviarli sulla Terra non funzionava più correttamente. Un chip con il codice software del Flight Data Subsystem (Fds) era andato fuori uso ed era impossibile ripararlo.

Gli ingegneri avevano quindi pensato di inserire il codice in una nuova posizione, ma risultava troppo grande per la memoria a disposizione. Nelle settimane successive, e fino al buon esito di alcune prove, i tecnici hanno quindi diviso il codice interessato in sezioni da archiviare in posizioni diverse all’interno del Flight Data Subsystem. Un’operazione che richiede l’aggiornamento del computer di bordo e anche molto tempo. Il segnale radio inviato dalla Terra impiega infatti 22,5 ore per raggiungere la sonda e altrettante per rispondere.

Adesso Voyager 1 è in grado di inviare dati sul suo stato di salute. Con i prossimi aggiornamenti la navicella inizierà nuovamente a restituire dati scientifici.

 

Crediti video: Nasa