Nuovo nome e nuovo obiettivo da raggiungere per la sonda Nasa che fino a poco tempo fa era chiamata Osiris-Rex: dopo aver effettuato con successo la storica ‘consegna’ dei campioni dell’asteroide Bennu, il veicolo spaziale è stato rinominato e destinato a un’altra missione che ha di nuovo come target un asteroide. L’obiettivo è Apophis, piccolo corpo roccioso scoperto il 19 giugno 2004 e ritenuto un fossile dell’antico Sistema Solare. Apophis è stato classificato come potenzialmente pericoloso, ma la Nasa – dopo una serie di analisi e osservazioni – ha concluso che per almeno un secolo non ci sono rischi di impatto con la Terra.

La sonda è stata rinominata Osiris-Apex (Osiris Apophis Explorer) e ha iniziato le manovre per intraprendere il percorso che la condurrà verso Apophis. Il veicolo, infatti, ha compiuto il primo di sette avvicinamenti al Sole necessari per raggiungere l’asteroide nell’aprile del 2029: la manovra, effettuata lo scorso 2 gennaio, ha portato Osiris-Apex a una distanza di 40,2 milioni di chilometri dalla nostra stella. Nel corso di questo movimento, la sonda ha collocato uno dei suoi due pannelli solari in una posizione di sicurezza, in modo che i suoi componenti principali sono stati protetti dall’irraggiamento solare.

Ai primi di febbraio, Osiris-Apex è tornata nuovamente a debita distanza dal Sole (96 milioni di chilometri) e ha potuto dispiegare il suo pannello in piena sicurezza per immagazzinare l’energia solare. I tecnici della Nasa prevedono che a metà marzo sarà finalmente possibile puntare l’antenna della sonda verso la Terra per cominciare il download dei dati raccolti durante la ‘visita’ al Sole.

Il calendario delle operazioni contempla anche un test degli strumenti di bordo di Osiris-Apex ad aprile e a maggio un controllo del suo stato di salute per verificare eventuali danni prodotti dal calore solare. Le simulazioni informatiche, effettuate prima dell’avvicinamento, suggeriscono che il posizionamento del pannello solare in sicurezza dovrebbe essere stato efficace. Il prossimo ‘appuntamento’ con il Sole è in programma per il 1° settembre.

In alto: elaborazione artistica della sonda Osiris-Rex (Crediti: Nasa/Gsfc/Università dell’Arizona)