Anche nelle profondità dello spazio i rapporti di vicinato non sempre sono distesi: ne è un esempio un gruppo di stelle che, appartenenti a sistemi binari, hanno messo all’angolo le loro compagne, privandole della maggior parte del gas. Questo scenario è emerso in seguito a una mappatura effettuata con i telescopi del centro Chara (Center for High Angular Resolution Astronomy), situati sulla cima del Monte Wilson in California; i risultati dell’indagine, condotta da un team internazionale, sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal.
Il lavoro ha identificato le nuove orbite di stelle sub-nane che, spogliate del loro gas, si muovono intorno a compagne massicce caratterizzate da una rotazione veloce; queste ultime sono state catalogate come stelle ‘Be’ (B-emission) in base alla loro classe spettrale. Secondo gli studiosi, le Be si sono probabilmente formate nel corso di interazioni molto intense in sistemi stellari binari in cui i due componenti sono molto vicini. Le coppie così strutturate vivono una condizione tumultuosa: le loro dimensioni crescono con il passare degli anni, riducendo più che mai la distanza.
Quando avviene questo processo, il gas può addirittura colmare lo spazio tra le due stelle facendo sì che una delle due possa ‘mangiarlo’. Alla fine, questo meccanismo di cannibalizzazione farà perdere quasi tutta la riserva di gas a uno dei due astri che si ridurrà a un piccolo nucleo caldo. Gli astronomi hanno poi ipotizzato che l’altra stella, ‘rinvigorita’ da questo lauto pasto, dovrebbe cominciare a ruotare raggiungendo velocità molto elevate: si tratta di una caratteristica comune a molte Be, spesso annoverate tra le stelle maggiormente ‘scattanti’. Le Be, a un certo punto, ruotano così rapidamente che parte del gas viene scagliato via dalla loro zona equatoriale fino a formare un anello orbitante. Questo passaggio sinora era stato solo ipotizzato perché la distanza ridotta tra i due astri non era facile da individuare con i telescopi tradizionali. Invece, la sensibilità dei telescopi del centro Chara ha permesso di scorgere i resti delle stelle spogliate nel chiarore delle loro ingombranti vicine.
Gli astri cannibalizzati non sono stati osservati in tutti i sistemi presi in esame; gli studiosi ritengono che in alcuni casi queste stelle sono diventate delle nane bianche talmente deboli da non essere individuabili oppure, nelle situazioni più estreme, sono state completamente inglobate dalle compagne prepotenti dando luogo ad un’unica stella ‘velocista’. La scoperta – sostengono gli autori del saggio – ha permesso di conoscere nuovi dettagli sulle dinamiche dei sistemi binari, che saranno oggetti di ulteriori indagini sia con il telescopio spaziale Hubble che con l’interferometro del telescopio Vlt dell’Eso.
In alto: elaborazione artistica di un sistema stellare binario costituito da una stella Be e da una stella privata del gas (Crediti: opera di William Pounds)