Europa Clipper ha superato un passaggio fondamentale in vista del lancio previsto a ottobre. La suite degli strumenti – composta da 9 elementi – è stata installata a bordo della sonda presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa.

Dopo il liftoff, Europa Clipper si dirigerà verso Europa, la luna di Giove ricoperta di ghiaccio che nasconde un oceano di acqua salata sotto la sua superficie. Gli scienziati vogliono studiare questo particolare ambiente per scoprire se è adatto allo sviluppo di forme di vita. La sonda non atterrerà sulla luna ma, dopo essere arrivata in orbita intorno a Giove nel 2030, studierà il pianeta per quattro anni per poi dirigersi verso Europa che sorvolerà per 49 volte.

Uno degli strumenti a bordo, la fotocamera ad alta risoluzione, potrà scattare immagini ad angolo ampio e stretto della superficie, fornendo la prima mappa globale ad alta risoluzione di Europa. Le foto stereoscopiche a colori riveleranno, inoltre, eventuali cambiamenti nella superficie dovuti all’attività geologica. Infine, un imager dedicato alla misurazione delle temperature aiuterà i ricercatori a identificare le regioni più calde dove è probabile la presenza di acqua o di depositi di ghiaccio.

Un altro obiettivo scientifico cruciale è l’analisi del guscio di ghiaccio della luna. Si stima che quest’ultimo abbia uno spessore compreso tra 15 e 25 chilometri e potrebbe essere geologicamente attivo. Utilizzando lo strumento radar, Europa Clipper studierà questo guscio e avvierà la ricerca di acqua al suo interno e al di sotto.

Infine, verrà indagata anche la struttura interna di Europa. Per saperne di più, gli scienziati misureranno il campo gravitazionale della luna in vari punti della sua orbita attorno a Giove. Osservare come i segnali trasmessi dalla navicella spaziale vengono attirati dalla gravità della luna, può fornire informazioni interessanti sul nucleo interno. Il team si servirà degli strumenti di telecomunicazione di Europa Clipper per svolgere questo compito. Non resta che attendere il prossimo passo: l’invio della sonda al Kennedy Space Center per i test finali e l’integrazione all’interno del lanciatore, il Falcon Heavy di SpaceX.

Crediti foto: Nasa/Jpl-Caltech