Una galleria di ritratti in cui spiccano, con i loro colori vivaci, vortici e curiose geometrie formati da stelle, gas e polveri: è questo il frutto di una campagna di osservazioni che il telescopio Webb ha dedicato a un gruppo di galassie a spirale. Le immagini sono state realizzate con gli strumenti NirCam e Miri nelle lunghezze d’onda del vicino e del medio infrarosso e presentano dettagli inediti con un’altissima definizione. L’intero album, che comprende 19 galassie, fa parte di Phangs (Physics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS), un ampio programma a lungo termine che coinvolge – a livello globale – oltre 150 astronomi e che utilizza immagini in varie lunghezze d’onda (ultravioletto, visibile e radio) di Hubble e di telescopi di terra come Vlt e Alma.

Nello specifico, la NirCam (Near-Infrared Camera) è stata in grado a individuare milioni di astri che risplendono nei toni del blu; alcune di essi sono sparsi lungo i bracci a spirale delle galassie, mentre la maggior parte è raggruppata in ammassi stellari. Invece, Miri (Mid-Infrared Instrument) ha puntato il suo sguardo sulle polveri ed è riuscito a guardare oltre il loro scintillio, permettendo di scoprire i dettagli nascosti dietro le stelle e tra di esse. Inoltre, lo strumento è riuscito a osservare astri nascenti che si trovano ancora avvolti nel bozzolo di di gas e polveri che li nutre nella loro crescita: nelle immagini appaiono come punti rossi brillanti che illuminano i nastri polverosi. La sensibilità degli strumenti del telescopio Nasa-Esa-Csa ha permesso anche di osservare delle strutture sferiche all’interno di gas e polveri che, secondo gli studiosi, sarebbero riconducibili probabilmente a esplosioni stellari.

Le immagini hanno riservato ulteriori sorprese agli astronomi: nelle vaste regioni di gas situate nei bracci a spirale appaiono delle strutture in rosso e arancione, la cui disposizione viene studiata per capire come le galassie distribuiscono i loro materiali e come ‘gestiscono’ i processi di formazione stellare. Infine, dai dati delle osservazioni emerge che le galassie crescono dall’interno verso l’esterno: la nascita di nuovi astri, dunque, prende il via dai nuclei e poi si diffonde lungo i bracci, seguendo un movimento a spirale. Le stelle che nascono nelle aree più lontane dal nucleo probabilmente sono più giovani, mentre le loro compagne più anziane si trovano nelle aree vicine al ‘cuore’ delle galassie. L’album realizzato dal Webb, quindi, costituisce un elemento di fondamentale importanza negli studi condotti dal programma Phangs.

L’album completo delle 19 galassie, tutte classificate nel New General Catalogue, è disponibile qui.

In alto: alcune delle 19 galassie osservate dal telescopio Webb [Crediti: Nasa, Esa, Csa, StScI, Janice Lee (StScI), Thomas Williams (Oxford), Phangs Team, Elizabeth Wheatley (StScI)] – La foto nelle sue dimensioni originali a questo link.