Rivolgono direttamente il loro ‘volto’ verso l’osservatore e ora sono protagoniste di un’armonia celestiale: si tratta di una coppia di galassie (Ngc 274 e Ngc 275), situata nella costellazione della Balena e impegnata in un processo di fusione. Il duetto, noto anche con il nome collettivo di Arp 140, non è sfuggito allo sguardo vigile del telescopio Hubble che ne ha fatto il soggetto di un suo recente scatto. I dati raccolti dallo storico telescopio Nasa-Esa sono stati convertiti in suoni dai tecnici della Nasa, che hanno creato una delicata melodia. L’atmosfera eterea suggerita dall’immagine e dalla musica non deve però trarre in inganno: le due galassie si stanno scontrando e un giorno finiranno per dare vita ad una nuova entità mentre il rimescolamento dei loro materiali scatenerà un’intensa attività di formazione stellare.
Ngc 274 e Ngc 275, poste di taglio, sono rispettivamente una galassia lenticolare e una a spirale barrata. La prima (a destra) è costituita prevalentemente da stelle anziane e non ha le stesse quantità di gas e polveri della sua compagna; la seconda (a sinistra) è più vivace e il suo colore blu si deve allo splendore di giovani astri che si stanno formando a causa della fusione in atto. Inoltre, nonostante le differenze nella struttura, ambedue le galassie sono caratterizzate da un brillante rigonfiamento centrale e da un disco appiattito. I tecnici Nasa, nella sonificazione, hanno tenuto conto della diversa natura dei due soggetti e della loro posizione nella foto: i toni più alti che si odono all’inizio della melodia rappresentano la luce blu di Ngc 275, mentre il passaggio a Ngc 274 è reso da note più basse e sfumate.
La sonificazione è una metodologia impiegata di frequente da molti team di ricercatori per presentare temi scientifici in maniera accattivante: la Nasa ne ha realizzate svariate, sia con i dati di alte immagini di Hubble (come la Nebulosa Bolla), sia con quelli di altri ‘esploratori’ spaziali, come Chandra e Spitzer. In questo modo, il grande pubblico può accostarsi ai dati utilizzando l’udito, un senso che di solito non viene coinvolto quando si tratta di guardare una foto.