Uno studio che combina dati satellitari e intelligenza artificiale ha rivelato che circa il 75 percento dei pescherecci industriali del mondo non sono stati rilevati dai sistemi di monitoraggio pubblico. Lo studio è stato condotto da Global Fishing Watch, un’organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza delle attività dell’uomo in mare. La ricerca combina i dati dei satelliti Sentinel 1 e 2, parte del programma europeo Copernicus, con le informazioni ottenute dal sistema Gps. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Non tutte le imbarcazioni sono legalmente obbligate a trasmettere la propria posizione e le navi non incluse nei sistemi di monitoraggio pubblico possono rappresentare una sfida per la protezione e la gestione delle risorse naturali. Grazie ai dati di Sentinel e Gps combinati con un algoritmo di apprendimento automatico, i ricercatori hanno scoperto il numero delle navi non monitorate nell’arco temporale 2017-2021. È emerso, inoltre, che oltre il 25% dell’attività delle navi da trasporto è sfuggita ai sistemi di tracciamento tradizionali.
Secondo quanto emerge dallo studio, l’Asia è il continente che vanta un maggior numero di pescherecci non monitorati. Questa analisi dimostra come la capacità di imaging dei radar di Sentinel in ogni condizione atmosferica, diurna e notturna, combinata con le osservazioni sistematiche e globali, consenta una migliore comprensione dell’impatto della attività umane sull’ambiente.
La ricerca ha anche esaminato le infrastrutture offshore, come le turbine eoliche e le piattaforme petrolifere. Nel corso del periodo di osservazione, queste ultime sono aumentate del 16 percento e le turbine eoliche sono più che raddoppiate. Nel dettaglio l’energia eolica offshore della Cina ha registrato la crescita più sorprendente, aumentando di nove volte tra il 2017 e il 2021.