Una ricerca della Western University svela che, più di 4 miliardi di anni fa, la crosta lunare primitiva fosse notevolmente ricca di acqua, contrariamente a quanto ritenuto fino a oggi. La prova alla base di questa importante scoperta consiste nella identificazione, la prima in assoluto, del minerale apatite, che contiene acqua, all’interno di Arabian Peninsula 007, un meteorite recentemente scoperto e classificato come proveniente dalla crosta primitiva della Luna. L’apatite è un minerale ricco di volatili, ossia elementi che tendono a vaporizzare, tra cui, appunto, l’acqua.
Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, apre nuove strade per la nostra comprensione della storia lunare e delle caratteristiche primitive della sua superficie.

«La scoperta per la prima volta dell’apatite nella crosta lunare primitiva è incredibilmente emozionante – afferma Tara Hayden, borsista della Western University – Scopriamo che la prima crosta lunare era più ricca d’acqua di quanto ci aspettassimo e gli isotopi stabili volatili rivelano una storia ancora più complessa di quella che conoscevamo prima».

La nostra conoscenza di come si sia evoluta la presenza di acqua sulla Luna è dipesa finora essenzialmente dallo studio dei campioni lunari riportati a Terra dalle missioni Apollo della Nasa. Le prime analisi di queste rocce lunari, ritenute inizialmente povere di volatili, hanno portato i ricercatori ad avanzare l’ipotesi di una Luna arida. Questa è stata tuttavia modificata solo nel 2008, grazie alla scoperta, da parte di un altro gruppo di studio, della presenza di quantità significative di acqua e altri volatili nelle perle di vetro della collezione di campioni Apollo. D’altra parte, nonostante si possano ottenere nuove scoperte da nuove analisi dei campioni Apollo grazie a tecnologie innovative, la finestra sulla storia Luna che questi possono offrirci rimarrà inevitabilmente parziale e limitata. Le tipologie di rocce da cui questi campioni sono stati ottenuti rappresentano, infatti, solo il cinque per cento circa dell’intera superficie lunare. Ecco perché sarà fondamentale ottenere nuovi campioni lunari da analizzare tramite le future missioni Artemis.

La fortuna di Tara Hayden è stata quella di aver verificato nel 2015, durante i suoi studi di dottorato alla Open University, la roccia Arabian Peninsula 007 come un meteorite lunare: il campione che ora le ha svelato, nella sua nuova ricerca, una chimica rivoluzionaria per la nostra comprensione dei minerali lunari e della presenza di acqua nella crosta lunare terrestre. Le scoperte di Hayden contribuiranno ora a definire la strategia di campionamento per Artemis III, la prima missione con equipaggio che atterrerà sulla Luna dopo oltre 50 anni e che avrà tra gli obiettivi anche quello di recuperare alcuni campioni delle prime croste lunari.

 

Immagine in evidenza: il campione di meteorite lunare Arabian Peninsula 007 analizzato da Tara Hayden da cui è stato identificato per la prima volta in una roccia lunare il minerale apatite che contiene acqua. Credito: Tara Hayden