Zhuque-2 ce l’ha fatta. Dopo diversi rinvii, il razzo a metano della Cina ha effettuato con successo il suo terzo volo quando in Italia erano le 00:39 del 9 dicembre. Con questo decollo, avvenuto dal centro di lancio di Jiuquan, nel deserto del Gobi, la startup cinese Landspace ha mandato per la prima volta in orbita dei satelliti con il suo vettore alimentato a metano e ossigeno liquido. L’azienda ha confermato il successo della missione circa un’ora dopo il liftoff.
Si è trattato del terzo volo per Zhuque-2, dopo il primo tentativo fallito nel dicembre 2022 e il secondo lancio, invece riuscito, nel luglio 2023. In quel caso il vettore a metano aveva raggiunto l’orbita con successo, ma il suo trasporto consisteva solo in un simulatore di massa. Ecco dunque che il terzo volo di Zhuque-2 è stato il debutto con un carico utile, confermando così le potenzialità di questo innovativo lanciatore. A bordo c’erano i satelliti Honghu, Honghu-2 e Tianyi-33, che sono stati rilasciati in orbite 433 per 461 chilometri inclinate di 97,3 gradi.
Zhuque-2 è lungo 49,5 metri, con un diametro di 3,35 metri e una massa al decollo di 220 tonnellate. Il primo stadio è alimentato da quattro motori Tianque da 80 tonnellate a metano e ossigeno liquido. Può trasportare fino a 1.500 chilogrammi di carico, arrivando a un’orbita sincrona con il Sole di 500 chilometri. Una versione aggiornata sarà in grado di sollevare 4.000 kg.
Landspace sta ora cercando di aumentare la produzione e la frequenza di lancio. Secondo il quotidiano cinese Zhejiang Daily, la tabella di marcia prevede il lancio di 3 razzi Zhuque-2 nel 2024, 6 nel 2025 e 12 nel 2026.
Non solo: la startup cinese ha già iniziato a lavorare al successore di Zhuque-2, il vettore riutilizzabile Zhuque-3, che utilizzerà serbatoi di propellente in acciaio inossidabile. Con un diametro di 4,5 metri e una lunghezza totale di 76,6 metri, Zhuque-3 sarà un vero colosso, arrivando a una capacità di carico utile fino a 21.000 chilogrammi.
Zhuque-3 dovrebbe debuttare nel 2025, e una volta operativo potrà essere recuperato fino a 20 volte: un nuovo attore nel panorama, inaugurato da SpaceX e ora in continua crescita, dell’accesso allo spazio con razzi riutilizzabili.