Un’intrusa che si è insediata in un ambiente poco ospitale, sistemandosi per giunta nei pressi di un vicino ‘inquietante’: la temeraria in questione è S-06, una stella che si trova nella Via Lattea a soli 0,04 anni luce di distanza dal buco nero super-massiccio Sagittarius A*.

Il particolare oggetto celeste è al centro di uno studio pubblicato su Proceedings of the Japan Academy-Series B (articolo: “Origin of an orbiting star around the galactic supermassive black hole”); l’indagine, svolta da un team internazionale, è stata coordinata dall’Università di Miyagi (Giappone) e si è basata sui dati del telescopio Subaru (Hawaii).

Il gruppo di lavoro, che in particolare ha utilizzato lo spettrografo e la fotocamera a infrarossi del Subaru, ha analizzato i parametri relativi alla composizione chimica e all’età della stella per cercare di spiegare la sua collocazione così insolita. Infatti, l’intensa forza di gravità connessa a Sagittarius A* rende il suo circondario decisamente poco adatto alla formazione di nuovi astri; quindi, le stelle che si trovano in quella zona devono aver avuto origine da un’altra parte.

Questo discorso – secondo gli studiosi – diventa più che mai valido nel caso di S-06, data la sua vicinanza a Sagittarius A*; tra l’altro, è la prima volta che un astro viene individuato in questa posizione. S-06 è è stata tenuta sotto controllo per un lungo periodo con il Subaru e, in base ai dati raccolti tra il 2014 e il 2021, gli autori del saggio ritengono che si sia proprio formata al di fuori della Via Lattea, probabilmente in una piccola galassia. Infatti, la composizione chimica di S-06 è simile a quella di stelle individuate in galassie ‘mignon’ come la Piccola Nube di Magellano e la Galassia Nana del Sagittario. Quindi, S-06, avrebbe avuto origine in una galassia minore che orbitava la Via Lattea e che poi ne è stata assorbita.

La stella in questione ha un’età pari a circa 10 miliardi di anni e per giungere all’attuale posizione deve aver compiuto un tragitto ragguardevole: oltre 50mila anni luce. Secondo gli scienziati, la maggior parte del viaggio non si è snodata lungo un percorso diretto, ma dev’essersi svolta lentamente e con un movimento a spirale verso il centro della Via Lattea.

Lo studio, che aggiunge un ulteriore tassello alle indagini sull’evoluzione degli oggetti celesti, lascia aperti anche alcuni interrogativi su S-06: i ricercatori, ad esempio, stanno cercando di capire se la stella abbia viaggiato da sola o se abbia portato con sé altre compagne.

In alto: la regione centrale della Via Lattea vista dal telescopio Subaru (Crediti: Università di Miyagi/Naoj)