È un’immagine davvero spettacolare, quella appena rilasciata dal telescopio spaziale Ixpe. Protagonista dello scatto è SN 1006, un’antica supernova situata a 6500 anni luce da noi, nella costellazione del Lupo.
La missione congiunta Nasa-Asi Ixpe ha catturato per la prima volta un’immagine polarizzata a raggi X di questa supernova. O meglio, di ciò che ne resta: SN 1006 infatti è il residuo di una potentissima esplosione di una stella osservata dal nostro pianeta nell’anno 1006 (da qui il nome). Ad oggi, si tratta del fenomeno stellare con magnitudine apparente più brillante di cui esistano registrazioni storiche. Ad esempio, l’astrologo egiziano Ali Bin Ridwan scrisse che l’evento fu da 2,5 a 3 volte più grande del disco di Venere, e raggiunse circa un quarto della luminosità della Luna.
Nell’età moderna, SN1006 è stata oggetto di diverse osservazioni. Le più famose sono quelle del telescopio spaziale Chandra della Nasa, che l’ha immortalata a raggi X. La nuova immagine scattata da Ixpe parte proprio dalle immagini di Chandra. Gli elementi rossi, verdi e blu della foto riflettono rispettivamente i raggi X di bassa, media e alta energia rilevati da Chandra. La ‘firma d’artista’ di Ixpe, che invece misura la polarizzazione della luce dei raggi X, è visibile in viola, nella parte in alto a sinistra dell’immagine. Le linee rappresentano il movimento verso l’esterno del campo magnetico dei resti di SN 1006.
Misurare i campi magnetici nello spazio è molto difficile, ma Ixpe è in grado di farlo grazie ai dati raccolti dai suoi tre telescopi, che si avvalgono di particolari rivelatori per lo studio della polarizzazione della luce nella banda X sviluppati e realizzati da Infn e Inaf. Nel caso delle supernove, si tratta di dati importanti per comprendere meglio il comportamento del flusso di particelle ad alta energia scaturito dalle stelle morenti.
Ixpe, acronimo di Imaging X-ray Polarimetry Explorer e frutto della collaborazione tra la Nasa e l’Agenzia Spaziale Italiana, è stata lanciata nel dicembre 2021 e da allora ha fornito indizi preziosi su alcuni tra i più esotici oggetti celesti. I nuovi dati su SN 1006 si uniscono alla collezione, permettendo di osservare per la prima volta i turbolenti campi magnetici dei resti della supernova.
I nuovi dati sono stati elaborati da un team internazionale guidato dall’Università di Nanjing a Jiangsu, in China. Tra gli autori dell’articolo, accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal e disponibile sul portale ArXiv, ci sono anche ricercatori di Asi.
«Ancora una volta Ixpe ci ha permesso di studiare la complessa struttura dei resti di supernova, in questo caso SN 1006 – commenta Andrea Marinucci, ricercatore Asi dell’Unità di Ricerca Spaziale e co-autore dell’articolo. – La capacità unica di Ixpe di misurare la polarizzazione dei raggi X provenienti da diverse regioni della sorgente ci ha infatti fornito informazioni preziose sulla direzione dei turbolenti campi magnetici in gioco».
I resti della supernova SN 1006 immortalati da Chandra e Ixpe. Credits: X-ray: Nasa/Cxc/Sao (Chandra); Nasa/Msfc/Nanjing Univ./P. Zhou et al. (Ixpe); Ir: Nasa/Jpl/CalTech/Spitzer; Image Processing: Nasa/Cxc/Sao/J.Schmidt