Più di venti anni fa, nelle vicinanze di Sagittarius A* (Sgr A*), il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, è stato scoperto un ammasso stellare chiamato Irs13, caratterizzato da un numero inaspettatamente elevato di giovani stelle. Da allora, gli esperti si sono chiesti come sia possibile che un gruppo di giovani stelle coabiti con un buco nero.
La radiazione ad alta energia di questo divoratore cosmico e le forze di marea di una galassia non dovrebbero, infatti, rendere possibile a un giovane ammasso stellare di trovarsi nelle vicinanze di un supermassiccio.

Un quesito che ha trovato una risposta solo ora e dopo anni di osservazioni, grazie al lavoro di un gruppo internazionale di ricercatori guidati da Florian Peissker dell’Istituto di Astrofisica dell’Università di Colonia. La loro ricerca è pubblicata su The Astrophysical Journal.

Combinando i dati di più telescopi, il team ha scoperto che Irs13 è composto da stelle con un’età di circa 100mila anni, piuttosto giovani se consideriamo che il nostro Sole ha 5 miliardi di anni. La loro età è stata confermata anche dal fatto che, grazie agli strumenti del James Webb, è stato rilevato ghiaccio d’acqua al centro della nostra galassia, circostanza frequente nei dischi di polvere attorno a oggetti stellari molto giovani.

Ma la chiave del mistero che tiene vicini due entità celesti teoricamente incompatibili, un buco nero e un gruppo di giovani stelle, risiederebbe nella storia turbolenta di Irs13. I risultati dello studio suggeriscono che il giovane ammasso stellare si sia avvicinato a Sgr A* tramite attrito con il mezzo interstellare, collisioni con altri ammassi o processi interni. Raggiunta una certa distanza, Irs13 sarebbe stato ‘catturato’ dalla forza di gravità del buco nero; questa attrazione potrebbe aver provocato delle turbolenze nella parte superiore dell’ammasso, aumentato la densità della polvere, generando così altri episodi di formazione stellare. Tale spiegazione dimostrerebbe la presenza di giovani stelle soprattutto nella parte anteriore dell’ammasso.

«Questa è anche la prima volta che siamo riusciti a identificare popolazioni stellari di età diverse – stelle calde della sequenza principale e giovani stelle emergenti – in un ammasso così vicino al centro della Via Lattea» ha dichiarato Michal Zajacek, secondo autore dello studio e scienziato dell’Università Masaryk di Brno nella Repubblica Ceca.

 

Immagine in evidenza: vista a più lunghezze d’onda dell’area del buco nero Sgr A* (X gialla). Le stelle sono rosse, la polvere blu. Molte delle giovani stelle dell’ammasso Irs13 sono coperte dalla polvere o nascoste dalle quelle più luminose. – Crediti: Florian Peissker