Sono passati oltre cinque mesi dallo storico lancio di Juice. La missione europea, che vede un importante contributo italiano con tre strumenti scientifici sviluppati dall’Asi, è decollata il 14 aprile 2023 a bordo di un razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese. Obiettivo, Giove con le sue lune ghiacciate.
Da allora, la sonda ha già percorso 370 milioni di chilometri. Nel punto più vicino alle rispettive orbite, la Terra e Giove sono separati da quasi 600 milioni di chilometri, il che potrebbe far pensare che Juice si trovi a circa metà del suo cammino. E invece no. Secondo i calcoli dell’Esa, la sonda al momento è soltanto al 5% del suo viaggio verso Giove.
Il motivo è che, viaggiando nello spazio, non si può mai pensare di muoversi in linea retta. Tanto per cominciare i razzi non partono da una Terra immobile, ma da un pianeta che sfreccia a circa 30 km/s intorno al Sole. Per questo, al momento del liftoff, il veicolo ha già una grande quantità di energia orbitale: è questo l’elemento principale che gli scienziati devono tenere in considerazione nel calcolare la rotta delle missioni spaziali.
Nel caso di Juice, la traiettoria è stata determinata considerando l’energia orbitale della sonda in relazione a un gran numero di variabili, come la potenza del razzo, la quantità di carburante necessario, la massa del veicolo e le orbite dei pianeti. Il risultato? Un viaggio spaziale della durata di 8 anni. Dopo una serie di complesse manovre, la sonda europea giungerà dunque a destinazione soltanto nel 2031, per poi iniziare la sua esplorazione dei misteri del sistema gioviano.