La Stazione Spaziale Internazionale ha tre inquilini in più, giunti sulla Iss con sei mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Si tratta dei due cosmonauti della Roscosmos Oleg Kononenko e Nikolai Chub e dell’astronauta della Nasa Loral O’Hara, giunti sulla Iss il 15 settembre a bordo della navicella russa Soyuz Ms-24.
Il lancio era previsto per lo scorso marzo, ma la missione è stata rinviata per via del caso Soyuz Ms-22, protagonista nel dicembre 2022 del giallo della perdita al suo serbatoio mentre era agganciata alla Iss.
Dopo diverse indagini, l’agenzia spaziale russa ha dichiarato che la perdita era dovuta a un meteorite del diametro di circa un millimetro, che avrebbe impattato sul radiatore della navicella ad altissima velocità. Una spiegazione accettata anche dai funzionari Nasa, che a marzo hanno approvato l’operazione di rientro senza equipaggio della Soyuz Ms-22, considerata insicura per il trasporto dell’equipaggio.
Per questo è stata rinviata di sei mesi la missione della Soyuz Ms-24 con equipaggio, mentre è stata prolungata la missione dei due cosmonauti Sergei Prokopyev e Dmitry Petelin e dell’astronauta Frank Rubio, giunti sulla Iss appunto con la Soyuz Ms-22 tornata senza equipaggio. Per loro, è stata inviata in orbita bassa un’altra Soyuz vuota, la Ms-23, che è attualmente agganciata alla stazione.
Dopo aver ricevuto il cambio dall’equipaggio della Soyuz Ms-24, appena giunto sulla Iss, Prokopyev, Petelin e Rubio torneranno a casa il 27 settembre. I tre avranno trascorso 371 giorni nello spazio, che per la Nasa rappresenta il nuovo record assoluto di singola missione più lunga sulla casa spaziale.