Qualcosa non è andato come doveva. La sonda russa ‘Luna-25’, che segnava il ritorno della Russia sul nostro satellite, non ha risposto più ai comandi dopo un’anomalia registrata ieri 19 agosto, durante le impostazioni di manovra per allunaggio.

Le sole dichiarazioni da parte dell’Agenzia spaziale russa sono state affidate al canale social Telegram oggi 20 agosto.

«Secondo i risultati di un’analisi preliminare, a causa della deviazione dei parametri effettivi rispetto a quelli calcolati, il dispositivo è passato a un’orbita non nominale e ha cessato di comunicare a seguito di una collisione con la superficie lunare. Una commissione interdipartimentale appositamente formata si occuperà di chiarire le ragioni», si legge nella dichiarazione tradotta in automatico

L’arrivo era programmato per domani 21 agosto vicino al cratere Boguslawsky, nella regione polare sud della Luna.

Il piano di allunaggio russo era fermo a ‘Luna 24’, nota anche come Lunnik 24, che aveva riportato a Terra circa 170 grammi di suolo lunare paracadutati il 22 agosto 1976 in Siberia.

‘Luna-25’ lanciata con un razzo Soyuz-2.1 dal cosmodromo di Vostochny nell’Estremo Oriente russo lo scorso 10 agosto, era parte del programma di cooperazione International Lunar Research Station (Ilrs) guidato dalla Cina. Il 10 agosto scorso Wu Yanhua, un alto funzionario cinese esperto in progetti di esplorazione dello spazio profondo era presente al lancio, secondo il  Global Times.

Un agosto affollato in orbita lunare: il prossimo 23 agosto è previsto l’atterraggio di Chandrayaan-3 dell’Agenzia spaziale indiana mentre, lo Smart Lander for Investigating Moon (Slim) dell’agenzia spaziale giapponese JAXA, è in procinto di partire a bordo del razzo lancio H-IIA n. 47 il prossimo 26 agosto. Slim è un dimostratore tecnologico di atterraggio per manovre più precise ed economiche.

 

 

 

In apertura: un autoscatto della navicella spaziale russa Luna-25 nello spazio. Credito: Roscosmos