La missione Cheops di Esa ha scoperto il pianeta più scintillante del cielo notturno. Si chiama LTT9779b ed è in grado di riflettere l’80% della luce irradiata dalla sua stella ospite; un’albedo più forte di quella di Venere, il pianeta più luminoso del Sistema Solare.
Dalle dimensioni di Nettuno, l’esopianeta orbita attorno alla sua stella in 19 ore, raggiungendo sul lato diurno una temperatura di circa 2000 °C.
Questo clima torrido fa sì che la sua atmosfera ricca di silicati e metalli formi una copertura diffusa di nubi metalliche, proprio come quando si crea la condensa durante una doccia calda.
Da questo strato di vapore metallico dipende la grande capacità di riflessione dell’esopianeta, il quale senza le nubi non esisterebbe neanche: riflettendo la luce, esse impediscono, infatti, che il pianeta si riscaldi troppo finendo per evaporare.
Il cacciatore di esopianeti dell’Esa, missione che vede un’importante partecipazione dell’Italia con Asi, Inaf e Università di Padova, è riuscito a misurare la capacità di riflessione di questo mondo brillante osservandolo quando era nascosto: data la forte riflessione dell’esopianeta, stella e pianeta insieme inviano, infatti, più luce verso il telescopio spaziale; a Cheops è bastato quindi rilevare la luce quando il pianeta si muoveva dietro la sua stella ospite, ottenendo così prima la radiazione stellare e poi, per differenza, la capacità di riflessione dell’esopianeta.