Il telescopio spaziale James Webb ha individuato un filamento di galassie antichissimo, che si è formato appena 830 milioni di anni dopo il Big Bang. La struttura, lunga 3 milioni di anni luce, è ancorata da un quasar luminoso, una galassia con un buco nero attivo e supermassiccio al centro. Secondo gli scienziati, il filamento diventerà un ammasso di galassie simile a quello della Chioma, che comprende più di 1000 oggetti. Due studi su questo tema sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal Letters lo scorso 29 giugno; ad essi hanno preso parte anche ricercatori italiani dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio dell’Inaf di Bologna e del Dipartimento di Fisica “G. Occhialini” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Nel corso delle diverse osservazioni Webb ha anche indagato le caratteristiche di ben otto quasar, che esistevano meno di un miliardo di anni dopo il Big Bang
Gli studiosi hanno confermato che i buchi neri situati all’interno di questi oggetti hanno masse variabili da 600 milioni a 2 miliardi quella del nostro Sole. Grazie ai dati di Webb, è stato possibile chiarire il ruolo dei buchi neri nella formazione di stelle all’interno delle galassie.
Nel dettaglio, i buchi neri possono alimentare enormi deflussi di materiale nel corso della loro esistenza. Questi ultimi possono espandersi su scala galattica e possono avere un impatto significativo sulla vita degli astri e in alcuni particolari casi possono addirittura impedire la nascita delle stelle.
Immagine in apertura: i filamenti di galassie individuati da Webb. Crediti: Credits: Nasa, Esa, Csa, Feige Wang (University of Arizona), and Joseph DePasquale (STScI)