Hanno un aspetto singolare e sono state osservate nell’ambito di specifiche attività di studio: sono Ngc 5283 e Jo175, due galassie al centro dei nuovi ritratti realizzati da Hubble.

La prima foto (in alto a sinistra) mostra Ngc 5283, una galassia lenticolare che contiene un nucleo galattico attivo (Agn – Active Galactic Nucleus); si tratta di una regione centrale ed estremamente brillante, che ospita un buco nero. Quando i gas e le polveri precipitano verso questo ‘ghiottone’ cosmico, si riscaldano ed emettono luce. Ngc 5283, inoltre, è una galassia di Seyfert: queste entità si distinguono dalle loro ‘colleghe’ che ospitano nuclei attivi perché sono visibili con chiarezza. Gli Agn, infatti, emettono una radiazione così intensa che brillano di più delle loro galassie ospiti, rendendone difficile l’osservazione. Lo storico telescopio Nasa-Esa ha osservato questa galassia nell’ambito di una mappatura relativa ai nuclei attivi vicini.

La seconda foto (in alto a destra) ritrae Jo175, una galassia ‘medusa’ che sembra galleggiare con i suoi tentacoli. Questo singolare oggetto celeste si trova a 650 anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione del Telescopio, ed è stata fotografata da Hubble con la fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3) nell’ambito di una mappatura dei cluster che ospitano le ‘meduse’.

I nastri delicati che si accompagnano a Jo175 come tentacoli nascondono in realtà un fenomeno piuttosto violento: il ram-pressure stripping (letteralmente, ‘rimozione dovuta alla pressione d’ariete’). Tale processo si verifica quando la ‘medusa’, spostandosi, incontra il gas che pervade lo spazio tra una galassia e l’altra all’interno di un ammasso: da questi movimenti tali galassie subiscono un’intensa pressione che produce l’asportazione di una parte del loro gas. Si tratta soprattutto del gas più freddo e più denso che, mescolato e compresso dalla pressione ‘ram’, collassa e forma nuove stelle; le nursery sbocciano nelle scie della galassia.

In alto a sinistra: la galassia Ngc 5283 (Crediti: Nasa, Esa, A. Barth-University of California – Irvine, e M. Revalski (STScI); processamento: Gladys Kober-Nasa/Catholic University of America) – In alto a destra: la galassia Jo175 (Crediti: Esa/Hubble & Nasa, M. Gullieuszik e il team del programma Gasp)