Le immagini del quasar Nrao 530 sono ora visibili: il merito è di un gruppo di scienziati che ha utilizzato i dati ottenuti dal progetto Event Horizon Telescope (Eht). Come si può leggere in un recente studio pubblicato su The Astrophysical Journal, il quasar è l’oggetto più distante osservato finora da Eht: la sua luce è stata emessa ben 7 miliardi e mezzo di anni fa.

Sopra: immagini di Nrao 530 ottenute dalle osservazioni di Eht.
Crediti: The Astrophysical Journal (2023). Doi: 10.3847/1538-4357/acaea8

I quasar, “sorgenti radio quasi stellari”, sono tra gli oggetti più luminosi del nostro universo. Si tratta di nuclei di galassie al centro delle quali è presente un buco nero supermassiccio. Il gas che viene inghiottito dal buco nero si scalda enormemente a causa della forza d’attrito: questo provoca l’emissione di radiazione che rende i quasar così luminosi. Altro materiale non risucchiato dal buco nero, invece, viene convertito in plasma ed espulso a velocità molto alta: è così che si forma il getto del buco nero. Nel caso di Nrao 530, il getto è orientato verso di noi e la sorgente prende quindi il nome di blazar.

I dati di Eht utilizzati per elaborare le immagini del quasar sono stati raccolti nel 2017. All’epoca erano serviti per produrre la famosa immagine di Sagittarius A*, il buco nero situato al centro della Via Lattea, diffusa nel 2022. Nel caso di Nrao 530 il lavoro è stato più complicato, data la grande distanza del quasar da noi, ma il suo successo è senza dubbio un grande passo verso una migliore comprensione di questi oggetti cosmici.

Immagine in evidenza: Rappresentazione artistica di un quasar. Crediti: Eso/M. Kornmesser