L’alone di mistero che caratterizza numerosi crateri lunari sempre al buio presto sarà archiviato. A far letteralmente luce su queste strutture geologiche sarà una particolare fotocamera dall’emblematico nome di ShadowCam; si tratta di uno dei sei strumenti di Danuri, sonda dell’agenzia spaziale sudcoreana Kari (Korea Aerospace Research Institute).

Questo veicolo spaziale, noto anche come Kplo (Korean Pathfinder Lunar Orbiter), è stato lanciato il 5 agosto 2022 da Cape Canaveral con un vettore Falcon 9 e il suo compito è studiare la topografia della Luna. Danuri è entrata nell’orbita lunare a dicembre dello scorso anno e da quel momento per la ShadowCam è iniziato un periodo di verifica e calibrazione che si concluderà alla fine di febbraio 2023.

La fotocamera, che rappresenta il contributo della Nasa alla missione Danuri, è stata progettata con lo scopo di studiare le Psr (Permanently shadowed regions), ovvero le aree della Luna sempre in ombra come, ad esempio, i crateri delle zone polari. I dati che ShadowCam raccoglierà saranno utilizzati per comprendere quali e quante risorse sono diffuse in queste zone e come potranno essere impiegate per future missioni esplorative. I tecnici della missione intendono soprattutto determinare se nelle Psr siano presenti elementi come il ghiaccio d’acqua.

Da dicembre a oggi, durante i test, ShadowCam ha scattato dozzine di foto delle regioni polari; tra i soggetti immortalati vi è il cratere Shackleton, ubicato nei pressi del polo sud. L’interno di questa cavità, ampia circa 21 chilometri, si trova perennemente in ombra al contrario del suo orlo che è quasi sempre illuminato. La fotocamera ha una sensibilità 200 volte maggiore rispetto a Lroc (Lunar Reconnaissance Orbiter Camera), installata sulla sonda Lro (Lunar Reconnaissance Orbiter) della Nasa: ShadowCam, infatti, è in grado di utilizzare anche la tenue luce secondaria che viene riflessa dalle pareti dei crateri.

La differenza tra la qualità delle immagini dei due strumenti è evidente nel raffronto fotografico in alto: a sinistra, l’interno del cratere Shackleton visto da Lroc, mentre a destra lo stesso soggetto visto da ShadowCam. In un’altra immagine (in basso), questa fotocamera è riuscita a inquadrare addirittura la traccia lasciata da un masso che è rotolato lungo la parete interna del cratere.

Il fondo della cavità, a un primo esame, non sembra molto differente rispetto ai bacini soleggiati che si possono osservare in altre zone della Luna; in ogni caso, con ShadowCam potranno essere svolti ulteriori approfondimenti – su questo e altri crateri – come la valutazione dei cambiamenti stagionali, il monitoraggio dei macigni e la misurazione della quantità di terreno presente all’interno.

In alto: il cratere Shackleton fotografato da Lroc – a sinistra – e da ShadowCam – a destra (Crediti: Nasa/Kari/Arizona State University). 

In basso: il dettaglio di una traccia lasciata da un macigno – vedere freccia – nel cratere Shackleton (Crediti:  Nasa/Kari/Arizona State University).