I crateri di Marte e la loro esplorazione sono fondamentali per ricostruire la storia del pianeta. Mars Express, la sonda dell’Agenzia spaziale europea, ha osservato un insolito trio di crateri nella regione nota come Noachis Terra. 

Nell’epoca noachiana, circa quattro miliardi di anni fa, un numero enorme di asteroidi e comete impattarono sulla superficie dell’emisfero meridionale del pianeta, nella regione Nocahis Terra. Molti dei crateri generati dalle collisioni avvenute durante quest’epoca sono rimasti intatti fino ad oggi e, visto che la loro formazione risale agli albori del Sistema Solare, sono di particolare interesse per gli scienziati.  

Il triplo cratere osservato da Mars Express è formato da tre depressioni, la più grande ha un diametro di 45 km e la più piccola di 28 km. I tre crateri hanno bordi appiattiti e pavimenti poco profondi e si pensa che in passato siano stati riempiti da sedimenti. Il più piccolo tra i tre mostra, inoltre, i segni che vengono tipicamente creati quando ghiaccio e detriti si insinuano su una superficie. 

Vista topografica del triplo cratere di Marte. Esa

 

Ma come è avvenuta una tale formazione? Una possibile spiegazione potrebbe essere che il corpo impattante si sia rotto in tre parti poco prima della collisione, formando così il trio di crateri. Un’altra possibile spiegazione potrebbe essere questa: in diversi momenti, tre differenti corpi avrebbero impattato con la superficie in quel medesimo punto, creando una sovrapposizione di crateri.

Se la prima ipotesi fosse vera, potrebbe implicare che l’atmosfera di Marte nell’epoca noachiana fosse molto più densa e più difficile da penetrare di quanto non sia ora e quindi il pianeta sarebbe stato molto più caldo e umido rispetto a come lo conosciamo oggi. 

L’area circostante i tre crateri è caratterizzata da un terreno sorprendentemente liscio. Un fenomeno che potrebbe essere dovuto al  ghiaccio appena sotto la superficie che, scorrendo e sciogliendosi, avrebbe reso il terreno più modellabile, conferendo le particolari caratteristiche a questa zona. Questo farebbe pensare che, durante il periodo naochiano, su Marte dovesse essere presente una grande quantità di acqua. Le prossime missioni aiuteranno a comprendere al meglio la storia del nostro vicino. 

Mars Express, lanciata nel 2003, è una Flexible mission del programma scientifico New Horizon dell’Esa. Tra gli strumenti a bordo, l’Asi ha contribuito con lo spettrometro di Fourier Pfs per lo studio dell’atmosfera e il radar subsuperficiale Marsis (Mars advanced radar for subsurface and ionosphere sounding), realizzato con il contributo della Nasa/Jpl. 

Immagine in apertura: ESA/DLR/FU Berlin