Nuovo traguardo per SpaceX. Lo scorso 9 febbraio il lanciatore Starship ha avviato 31 dei 33 motori Raptor del prototipo Booster 7, effettuando il primo static fire test quasi completo. Secondo quanto dichiarato da SpaceX, un motore è stato spento poco prima del test, mentre un altro si è spento durante la prova.

Lo static fire è stato preceduto dal un altro passaggio cruciale sul sistema anti incendio a bordo dell’Orbital Launch Mount (Olm), l’anello su cui è fissato il prototipo Booster 7. Questo sistema è stato ideato per spruzzare acqua e azoto al centro dell’Olm per assorbire il rumore ed evitare il propagarsi di incendi.

La ‘prova del fuoco’ si è svolta presso il sito di lancio di Boca Chica, in Texas, ed era stata annunciata l’8 febbraio da Gwinne Shotwell, presidente e Chief Operating Officer di SpaceX, nel corso della Fai Commercial Space Transportation Conference.

Dopo questo successo, l’azienda di Elon Musk è pronta per effettuare il primo volo orbitale nel mese di marzo. Questo secondo collaudo prevede il lancio di una variante dello stadio superiore, la Ship 24. Il Booster 7 ammarerà nel Golfo del Messico poco tempo dopo il liftoff, mentre Ship 24 compirà un’orbita completa intorno alla Terra ed effettuerà uno splashdown nell’Oceano Pacifico, nei pressi di Kauai, nelle Hawaii.

Il funzionamento ottimale di Starship è essenziale anche per la missione Artemis 3 della Nasa, che utilizzerà il super razzo per inviare un lander sulla Luna in grado di trasportare astronauti.

 

Immagine in apertura: lo static fire test presso la starbase di Boca Chica. Crediti: SpaceX