È uno degli oggetti che gira più velocemente nel nostro sistema solare, completando una rotazione sul suo asse in sole quattro ore: il suo nome è Haumea, lo strano pianeta nano dalla forma di palla da football americano la cui peculiare conformazione è dovuta proprio alla grande velocità di rotazione.
Un team di scienziati della Nasa ha ora ricostruito la storia di questo insolito corpo del sistema solare, simulando la sua evoluzione al computer e scoprendo il motore di questa bizzarra configurazione.

Haumea si trova nella Fascia di Kuiper, la regione a forma di ciambella oltre l’orbita di Nettuno e popolata da corpi ghiacciati. Questo pianeta nano è grande quasi come Plutone, l’ultimo pianeta del sistema solare che però completa un giro su sé stesso in 6,4 giorni.
Con una superficie composta in gran parte da acqua ghiacciata, Huamea è superficialmente molto simile a una dozzina di corpi della Fascia di Kuiper, i quali hanno anche la sua stessa orbita. Questo gruppo costituisce con Huamea l’unica ‘famiglia’ di oggetti conosciuti nella Fascia di Kuiper.

Troppo lontano per essere misurato con precisione da un telescopio terrestre e senza poter vantare alcuna missione spaziale in visita, Haumea è stato studiato fin qui utilizzando modelli al computer. I ricercatori Nasa hanno recentemente realizzato alcuni modelli sulla base di solo tre informazioni: le dimensioni e la massa stimate, oltre al suo rapido giorno di quattro ore.
Questi hanno restituito le stime delle dimensioni di Haumea, della sua densità complessiva, così come della densità e delle dimensioni del suo nucleo.
Così, i ricercatori hanno potuto calcolare tramite equazioni matematiche anche la quantità di ghiaccio presente su Haumea e il volume del pianeta nano, quantificando inoltre la distribuzione della massa e come questa influenzi la rotazione del pianeta nano.

Una volta ottenute tutte queste informazioni, il team ha acceso la ‘macchina deI tempo’, simulando attraverso i modelli un flashback di miliardi di anni indietro nella sua evoluzione: modificando leggermente e solo uno alla volta i parametri massa, volume e rotazione, sono state eseguite decine di simulazioni per vedere come piccoli cambiamenti nei primi anni di vita avrebbero influenzato l’evoluzione dal giovanissimo Haumea all’insolito pianeta nano conosciuto oggi.

La ricostruzione ha suggerito ai ricercatori l’ipotesi che durante la fase di formazione dei pianeti nel sistema solare, Haumea abbia subìto la collisione con un altro oggetto. Uno scontro che secondo altri scienziati potrebbe aver generato la dozzina di corpi nella Fascia di Kuiper appartenenti alla stessa famiglia di Haumea.
Una supposizione rifiutata dagli esperti Nasa, secondo i quali un impatto così potente avrebbe spinto i pezzi di Haumea in orbite molto più disperse di quelle che occupano oggi i membri della sua famiglia. Secondo i ricercatori, i suoi simili si sarebbe formati durante una fase evolutiva più tarda, quando la struttura del pianeta nano stava prendendo forma.
Mentre il materiale denso e roccioso si depositava al centro, il ghiaccio, più leggero, saliva in superficie: una configurazione che, grazie a massa più concentrata verso l’asse, ha portato Haumea ad avere minor freno a ruotare su sé stesso: i membri della sua famiglia sarebbero dunque pezzi di ghiaccio espulsi dalla superficie di Hauema proprio a causa della sua velocità di rotazione.

Qui sopra: un modello 3D interattivo di Haumea Crediti: Nasa Visualization Technology Applications and Development
Immagine in evidenza: illustrazione artistica di Haumea. Crediti: Shutterstock