La Russia è pronta per la Luna. Lo hanno dichiarato rappresentanti dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos annunciando per venerdì prossimo il lancio del lander Luna-25.
A 50 anni dall’ultima missione inviata sul nostro satellite dall’Unione sovietica nel 1976, con Luna-25 Mosca avvia così la nuova stagione russa di ritorno alla Luna, anche con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione con la Cina nel programma Ilrs (International Lunar Research Station) dopo che i legami con l’Occidente si sono interrotti a seguito dell’inizio dell’offensiva di Mosca in Ucraina.
Roscosmos ha fatto sapere che per il lancio del lander gli ingegneri hanno assemblato un razzo Soyuz al cosmodromo di Vostochny, la nuova base di lancio situata nell’estremo oriente russo, voluta da Putin per ridurre la dipendenza della Russia dal Cosmodromo di Baikonur, situato in territorio kazako (ne avevamo parlato qui qualche anno fa).
«Il Luna-25 dovrà riuscire a compiere un atterraggio morbido sulla Luna, avrà l’incarico di prelevare e analizzare campioni di suolo e di condurre ricerche scientifiche a lungo termine», ha affermato Roscosmos in una nota.
Il lander pesa circa 800 chilogrammi e tenterà il primo atterraggio della storia a così alte latitudini nel polo sud lunare. A giugno, il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Yuri Borisov, ha descritto l’imminente lancio come ad alto rischio. «Questa missione prevede l’atterraggio al polo sud. Nessuno al mondo lo ha mai fatto prima», ha detto durante un incontro con Putin.«La probabilità di completare con successo missioni come questa è stimata intorno al 70 percento».
L’arrivo a destinazione dovrebbe avvenire circa cinque giorni dopo il lifotff e la vita operativa del lander dovrebbe essere di almeno un anno.
Il lancio della missione è stato più volte rinviato, anche a causa del conflitto russo-ucraino. A seguito dell’invasione della Russia, infatti, l’Agenzia spaziale europea ha interrotto le collaborazioni con Mosca, ritirando la propria partecipazione a Luna-25 e anche alle future missioni 26 e 27.
Il governo russo ha dichiarato che sarebbe comunque andato avanti con i suoi piani lunari e avrebbe rimpiazzato le apparecchiature dell’Esa con strumenti scientifici di fabbricazione russa.
Questa missione va in continuità con l’attività di esplorazione lunare dell’ex Unione Sovietica che si è conclusa nel 1976, quando Luna-24 ha consegnato con successo circa 170 grammi di suolo lunare sulla Terra.
Immagine in apertura: un render del lander russo Luna-25. Crediti: N.P.O. Lavochkin