Giulia Bonelli 3 maggio 2018
Nuovo passo verso la costruzione di un avamposto lunare.
Lo fa sapere la Nasa, che in un comunicato diffuso ieri annuncia gli ultimi progressi dell’ambizioso progetto del Lunar Orbital Platform-Gateway, la nuova ‘porta d’accesso’ alla Luna.
Confermata prima di tutto la tempistica: come già annunciato in precedenza, la riconquista del nostro satellite grazie all’avamposto dovrebbe avvenire entro il 2022.
L’agenzia spaziale statunitense afferma infatti che il primo elemento della piattaforma sarà lanciato tra quatto anni: si tratta di un innovativo sistema di propulsione (PPE, da Power and Propulsion Element) progettato per migliorare sensibilmente gli attuali sistemi di telecomunicazione.
Usando la propulsione elettrica solare ad alta potenza, l’elemento avrà inoltre la funzione di mantenere la posizione dell’avamposto, e permetterà lo spostamento della struttura tra le orbite lunari.
Oltre al modulo propulsivo, la piattaforma sarà composta anche da un elemento abitabile, uno logistico e un airlock per le uscite all’esterno.
Questo dovrebbe permettere agli astronauti di vivere e lavorare nello spazio profondo per periodi che vanno dai 30 ai 60 giorni. Gli equipaggi condurranno anche camminate spaziali all’esterno dell’avamposto, nonché attività di esplorazioni nelle vicinanze della Luna.
Ma l’obiettivo a lungo termine resta sempre il pianeta rosso. “Insieme a Sls e Orion – si legge infatti nella dichiarazione della Nasa – l’avamposto è fondamentale per sostenere gli obiettivi di esplorazione umana dello spazio, verso le future missioni su Marte.”